Regia di Stefano Tummolini vedi scheda film
Lo potevano chiamare, ironicamente, 'Dune' (romanzo e film di fantascienza) data la location e l'idea portante. Mi piace la filosofia di fondo e il fatto che si pone in assoluta antitesi (Un altro pianeta), anche estetica, a tutto ciò che siamo soliti vedere al livello nazional popolare. Dovrebbe essere un elogio della semplicità che mette in luce la banalità, l'imprevedibilità e l'incontrollabilità della vita. Un discorso che andrebbe perfezionato da parte dell'autore. Iper-realistico, narra una fetta di realtà (la cosiddetta 'tranche de vie' - infatti, ricorda un po' lo stile di Rivette) che vale per il tutto. Assistiamo a quei piccoli atteggiamenti e discorsi quotidiani, in genere, oscurati dai media istituzionali. Questo ci dice quanto sia repressiva la morale sociale. Tutto può essere accettato anche un nudo integrale o un professore dalla citazione dotta sempre pronta. Come ambientazione il mare (oltre che una scelta economicamente efficace) offre sempre più che un semplice sfondo imponendosi come una presenza che amplifica sensazioni ed emozioni poiché rimanda automaticamente ad una dimensione trascendentale. Forse questo elemento avrebbe meritato di essere adeguatamente sviluppato per conferirgli un ruolo centrale nella rappresentazione. Non tutto funziona ma la sceneggiatura non è male. Buono l'umorismo. Mi è piaciuta l'interpretazione delle tre amiche, soprattutto. Il protagonista è simpatico, funzionale - bisogna dire che ha dato dei baci cinematografici terribili. Una delle battute più simpatiche, che io abbia sentito ultimamente in un film, è quella rivolta al professore. 'Ma tua moglie non dice niente che fumi?' Tummolini merita un incoraggiamento a proseguire.
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