Regia di Stefano Tummolini vedi scheda film
Soprendente esordio di Tummolini che gioca con i clichè allontanando lo sguardo quel tanto che basta per superarli e attraverso questi mostrare un umanità dolente, carente, insoddisfatta e alla ricerca. Una giornata apparentemente normale ma che si trasforma in una danza di incontri e scontri, svelamenti e nascondimenti, ambiguità e desideri. Dalla mattina sulla spiaggia deserta alla sera quando l'ondata è trascorsa, le solitudini si dissolvono in una chiusura che è un colpo al cuore. Sarà che l'ho visto dopo essermi commossa per la fine di Ipazia (Agorà), ma ho colto benissimo il sentimento che anima i personaggi cacciati fuori da una società che si vuole - cattolicamente -normale solo escludendo le variabili (e naturalmente tutto ciò che rende la vita meno brutta e banale). Il racconto procede calmo disteso come un susseguirsi di onde, il mare, la spiaggia è l'altro protagonista, ma anche un luogo lontano segreto (le dune, i teli stesi fra gli ombrelloni), lontano anche dalla solita rappresentazione involgarita e banale che ci danno di solito i film "balneari." Quello che sorprende infine è la capacità di sintesi, ma anche di pedinare i singoli personaggi e far emergere storie che mano mano che si procede in 1 ora e venti scarna di racconto aprono mondi e mostrano le loro ferite le loro cicatrici. Bellissimo e inconsueto.
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