Regia di Hailé Gerima vedi scheda film
Anberber è un medico idealista, profondamente, ingenuamente e sinceramente impegnato a favore della rinascita della sua Etiopia; subisce su di sé (in Germania durante gli studi) le violenze razziste che lo hanno quasi ammazzato, ma l'odio e le sopraffazioni sono simili nel tempo e nello spazio, anche nel nuovo regime etiope del 1990, che sfrutta a piacimento intellettuali e, in questo caso, medici, per alimentare solo le proprie contraddizioni e la miseria del popolo, distruggendo allo stesso tempo le radici autoctone.
Hailé Gerima gira con Teza una sorta di Heimat etiope in formato ridotto, dove tenerezza e violenza, tradizioni antiche e scienze e culture occidentali, spazi e tempi convivono e si intrecciano con lucidità, disincanto, momenti visionari e speranza. In particolare sono le poche scene di crudeltà che colpiscono per durezza e lasciano interdetti per la loro netta implacabilità, non solo fisica, ma soprattutto morale (come la defenestrazione di Anberber in Germania, che gli farà perdere una gamba, o il pestaggio della madre di un ragazzo che ha evitato l'arruolamento nell'esercito, ecc.).
Il cambiamento dovrà arrivare anche dall'interno e dalla cultura dei bambini. Notevoli le interpretazioni. 7 1/2
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