Regia di Hailé Gerima vedi scheda film
Straordinario, elegante, molto complesso: attraverso la vicenda umana di Anberber rileggiamo passato (vicino e lontano, e per quest'ultimo noi italiani non dovremmo andar molto fieri) e presente e persino intravvediamo il futuro del popolo etiope, solcato dal fiume di sangue di una rivoluzione senza cultura (cfr. Cambogia e non solo), una rivoluzione in cui paradossalmente (e sottolineo paradossalmente, visto che per me quello attorno a "rivoluzione" è ancora un campo semantico connotato positivamente) gli intellettuali sono visti come i nemici. E, secondo me non a caso, Anberber sceglierà alla fine di diventare il maestro del villaggio. Opera importante e necessaria, in alcuni momenti anche davvero commovente.
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