La storia di Anberber, uno studente etiope che ha compiuto quasi l'intero curriculum dei suoi studi in Germania e che fa ritorno in Etiopia per conseguire il dottorato, con in cuore la speranza di poter essere d'aiuto alla sua nazione grazie alle conoscenze maturate all'estero.
Note
Teza è il secondo capitolo dopo Adua (1999) della riflessione di Hailé Gerima sulle radici dell’Etiopia e sul confronto con l’Occidente. Un’opera magmatica, a tratti indecifrabile nel suo onirico sprofondare tra le ombre di un mondo di valori in dissolvimento. Gran premio della Giuria e Osella per la migliore sceneggiatura alla Mostra del cinema di Venezia 2008.
Anberber sogna ad occhi aperti: era piccolo quando giocava spensierato nelle aride strade del villaggio, sulle sponde del lago Tana, luogo in cui, a perenne ricordo dell'invasione del Regno d'Italia, rimane una colonna dedicata ad Achille Starace, celebrativa della trionfalistica marcia su Gondar del 1936. È un'epoca lontana ma mai dimenticata ed il bambino che riaffiora nei… leggi tutto
Mediocre esempio di cinema "impegnato", fantasma inconsistente di quel "terzo cinema" predicato dai cineasti sudamericani degli anni 60, "Teza" passa in rassegna la Storia recente dell'Etiopia attraverso la vicenda personale di un medico emigrato in Germania. Ambizioso e fallimentare, il film di Gerima rispetta tutta la pletora di luoghi comuni di quel sottogenere cinematografico che tenta di… leggi tutto
" Quando le ideologie si discostano dalle leggi eterne della morale e della pietà cristiana, che sono alla base della vita degli uomini, finiscono per…
Anberber sogna ad occhi aperti: era piccolo quando giocava spensierato nelle aride strade del villaggio, sulle sponde del lago Tana, luogo in cui, a perenne ricordo dell'invasione del Regno d'Italia, rimane una colonna dedicata ad Achille Starace, celebrativa della trionfalistica marcia su Gondar del 1936. È un'epoca lontana ma mai dimenticata ed il bambino che riaffiora nei…
Dice, tipo, che… Alta sui naufragi dai belvedere delle torri, china e distante sugli elementi del disastro, dalle cose che accadono al disopra delle parole - celebrative del nulla -, lungo un facile…
“Mi interessava capire come nascono le storie e quale rapporto le lega alla realtà che le ha originate.” . I . Gli Uccisori del Mito. La Scienza dell'Uomo Bianco, ovvero: di Vulcani e…
Mediocre esempio di cinema "impegnato", fantasma inconsistente di quel "terzo cinema" predicato dai cineasti sudamericani degli anni 60, "Teza" passa in rassegna la Storia recente dell'Etiopia attraverso la vicenda personale di un medico emigrato in Germania. Ambizioso e fallimentare, il film di Gerima rispetta tutta la pletora di luoghi comuni di quel sottogenere cinematografico che tenta di…
Cosa dire? Bisogna vederlo. Ecco dove è andato a finire il "nostro" neorealismo poetico... Pasolini, Rossellini, il "nostro" genere d'inchiesta, Rosi, Antonioni col suo occhio trascendente e via cantando. Ci vedo anche qualcosa di Fassbinder. Si tratta di un viaggio non solo spaziale ma anche temporale, a ritroso nel tempo fino alle origini; ricognizione esteriore, politica, ma anche interiore,…
VOTO : 6/7.
Pellicola dolorosa e trasportata che, nel seguire i quarant’anni di vita del personaggio centrale, costruisce la storia di una nazione, l’Etiopia, in cui il passato ed il futuro si intersecano, virando inevitabilmente sempre sul negativo, nonostante i cambiamenti e le promesse (la rivoluzione sostituisce una dittatura con un’altra se possibile pure più…
Sicuramente intenso e molto complesso questo film. Gli aspetti narrativi si intrecciano continuamente con momenti più documentaristici. A tratti però diventa anche pesante, con una narrazione che indugia troppo in visioni e immagini sospese tra realtà, sogno, e dimensioni extranarrative.
Anberber è un medico idealista, profondamente, ingenuamente e sinceramente impegnato a favore della rinascita della sua Etiopia; subisce su di sé (in Germania durante gli studi) le violenze razziste che lo hanno quasi ammazzato, ma l'odio e le sopraffazioni sono simili nel tempo e nello spazio, anche nel nuovo regime etiope del 1990, che sfrutta a piacimento intellettuali e,…
Una "meglio gioventù" all'Etiope. Stesso basso livello, stessa demagogia, situazioni forzate, ricercatezze cinematografiche stantie, fotografia da cartolina, attori inesistenti. Niente da dire sulla rappresentazione della realtà di quel paese, ma il modo come lo racconta è infantile e tutt'altro che "vero cinema".
Straordinario, elegante, molto complesso: attraverso la vicenda umana di Anberber rileggiamo passato (vicino e lontano, e per quest'ultimo noi italiani non dovremmo andar molto fieri) e presente e persino intravvediamo il futuro del popolo etiope, solcato dal fiume di sangue di una rivoluzione senza cultura (cfr. Cambogia e non solo), una rivoluzione in cui paradossalmente (e sottolineo…
Io penso che il cinema sia anzitutto arte, cultura, e importantissimo veicolo di conoscenza. Se si vuole andare al cinema solo per ridere o distrarsi non si va a vedere Teza. Perchè Teza è, nella sua pur regia naif e nel suo incedere didascalico, un importante testimonianza,uno spaccato della vita di un uomo in cerca di verità e giustizia. E' la storia di un paese martoriato (anche…
Ben venga il drago, se questa sarà la salvezza indicata dal regista! Questo film per certi aspetti ha un'analogia con la "musica funebre massonica" di Mozart. Una composizione costantemente in tonalità minore, dunque tragica e terribile in tutto il suo sviluppo, ma che nell'ultimo accordo magicamente diventa maggiore, a sottolineare comunque una speranza. La stessa luce mostrata nell'ultima…
Esce il monumentale film di Soderbergh sul Che, impossibile resistere al desiderio di mettere tutto a soqquadro con una bella taglist sulla Rivoluzione. Il tema è chiaro e facile. Qui si parla di ribaltare il mondo,…
Meritatissimo premio per la sceneggiatura di questo film, che ripercorre circa 30 anni di storia dell'Etiopia attraverso i ricordi del protagonista. In sala alla fine del film qualcuno si è lamentato dell'eccessiva lentezza: secondo me invece il ritmo rallentato e le lunghe pause sono molto appropriate, soprattutto nelle parti ambientate in Africa, proprio per sottolineare lo scorrere dei tempi…
Etiopia, 1990. Dopo l’esilio in Germania, dove ha studiato medicina, Anberber torna a casa mutilato a una gamba e ferito nell’anima, sperando di essere utile alla rinascita del proprio Paese. Il regime comunista di Menghistu, ormai assediato da ribelli altrettanto temibili, non è meno oppressivo di quello reazionario e imperiale di Selassié, e il medico subisce sulla propria pelle…
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