Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film
VOTO : 7+.
Un apologo della sconfitta (ma anche della lotta per non scomparire nel nulla) questo film che in origine, prima di essere presentato al Festival di Venezia, mi aveva lasciato molti dubbi (un film sul wrestling, nahhh!), fugati solo in parte con i premi conquistati e completamente rimossi solo dopo la visione.
In realtà il wrestling è un ottimo esempio per mostrare come il tempo passi inesorabile e di come ci si dimentichi presto delle persone, tanto più quando non si coltiva il proprio campo quando è ora.
Randy “The ram” è un esempio di sconfitta e solitudine; dopo i successi vive solo e dimenticato in una roulotte, che fatica a permettersi, mentre vivacchia facendo ancora incontri per pochi intimi ed in più il cuore lo sta mollando tra acciacchi ed anabolizzanti vari.
Non se la passano meglio i personaggi con cui entra in contatto.
Il cuore infatti batte forte per una spogliarellista (la Tomei che si sta scoprendo invece sexy come mai in precedenza al cinema), anche lei in declino per raggiunti limiti di età e con un figlio a carico.
Infine c’è sua figlia, cresciuta sola, che solo per un breve momento può sperare che il rapporto con il padre possa finalmente cambiare.
Un corollario di tristezza, rappresentato con un racconto spontaneo che non cerca la lacrima facile (basta vedere il finale che lascia intendere invece di mostrare, forse che sia una speranza o forse solo la fine prevista), ma che finisce con l’ottenerla per manifesta superiorità d’animo.
Impossibile non affezionarsi al duro in declino, a cui Rourke presta il suo fisico deturpato con mirabile devozione; raramente si è visto un connubio così riuscito tra attore e personaggio impersonificato, una vera simbiosi.
In sintesi proprio un bel film, tanto semplice nell’assunto, quanto efficace per quanto mette in mostra.
Davvero difficile non provare una sincera emozione, diverse scene la richiamano a spada tratta (su tutte vedere il vecchio Mickey in lacrime), ed è giusto e bello così.
VOTO : 7+.
Regia umanista che riesce a rappresentare al meglio i sentimenti e gli stati d'animo dei personaggi presentati.
Coraggioso e bravo nel trovare convincenti svolte narrative.
VOTO : 7,5.
Straordinariamente vero, è la sua vita che si fa protagonista e quando vediamo scendere lacrime copiose dal suo volto martoriato è impossibile non sentirsi vicino a lui ed al suo personaggio.
VOTO : 7.
Tanto bella quanto naturale e spontanea.
Una delle migliori, se non la migliore, quarant'enne in circolazione, soprattutto ha subito una maturazione negli ultimi anni davvero inimmaginabile.
VOTO : 6/7.
Buona prova, decisa e convincente.
Ha il ruolo più facile tra i protagonisti, ma lo fa comunque bene.
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