Regia di Anh Hung Tran vedi scheda film
Strana combinazione di oriente ed occidente, con un carattere da odierno (seppure atipico) noir, il film di Anh Hung evoca un singolare Cristo con gli occhi a mandorla a Hong Kong, inseguito da un tormentato detective(Hartnett) che ha guardato troppo nell'abisso(si sa, col rischio che poi quello guardi in te), permettendosi intanto di proporci una storia d'amore e gelosia tra una prostituta e un criminale così sadico da ammazzare barboni a suon di...cadavere(vedrete), e un serial killer malinconico che costruisce "opere d'arte" che sembrano uscite dallo studio di Francis Bacon.
Praticamente impossibile venire a capo della cosa senza essere disposti a lasciarsi andare alla musica(bella colonna sonora, con pezzi dei Radiohead) e all'impatto visionario del film, poiché ragione e struttura vanno presto a farsi benedire, a favore di una narrazione scandita da immagini deliranti e pezzi musicali tanto "ingombranti" da colmare la mente.
Quale che sia il senso finale del film, poi-tenendo presente che i poteri del novello "Cristo" lo tengono comunque attaccato alla sua croce, necessitando dell'intervento di un uomo sceso nelle profondità del male(almeno dentro), rimane un mistero, ed è difficile stabilire fino a che punto la controparte del ragazzo scomparso(il detective) e la sua odissea personale possano contare nell'economia della vicenda e del suo significato finale.
Azzardando una tra le migliaia di ipotesi possibili, e tenendo presente il contrasto interiore del personaggio di Hartnett, Hung potrebbe averci mostrato una riflessione sulla strana essenza del male, che può essere annientato solo da uno sforzo di comprensione ed empatia che volgono quanti si cimentano nell'impresa al martirio o alla pazzia, come se per fermare- o anche solo contrastare la sofferenza, fosse necessaria una sofferenza di egual misura a quella che ci si trova davanti, e per affrontare dolore ed agonia non si potesse fare altro che scendervi dentro, con il pericolo(ma anche la possibilità di mutare in qualcosa di migliore) che ne consegue.
A tutti gli effetti, altre dozzine di interpretazioni sarebbero comunque accettabili.
Un film strano: a tratti irritante, a tratti intenso; a tratti sconcertante e a tratti fin troppo sopra le righe...ma proprio per questo ammirabile, nella sua capacità di tentare di raccontare qualcosa di diverso...in un modo altrettanto diverso ed atipico.
Bravi gli attori, compreso Josh Hartnett, che forse prima o poi verrà riconosciuto come merita.
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