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Gli amori folli

Regia di Alain Resnais vedi scheda film

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La recensione su Gli amori folli

di FilmTv Rivista
8 stelle

Un’altra giovinezza. Sembra aver scoperto una leggerezza insospettabile il cinema di Alain Resnais, sempre così denso ma da Cuori improvvisamente così aereo. Il dittico Smoking/No Smoking incontra idealmente le canzoni di Parole, parole, parole... in Gli amori folli in cui il grande cineasta francese utilizza due attori-icone del suo cinema (Sabine Azéma e André Dussollier) come i protagonisti eterni di un gioco della rappresentazione che potrebbe riciclarsi in forme sempre uguali e prolungarsi all’infinito. Un portafoglio perso e poi ritrovato dà il via a un’avventura sentimentale degli equivoci tra Georges e Marguerite. Alla base c’è un romanzo, L’incident di Christian Gailly. Ma il sospetto di un cinema di parola è un’altra falsa sublime pista di un film che prende traiettorie irregolari, come quelle formate dall’erba che esce dalle crepe dell’asfalto nei titoli di testa. E la stessa voce fuoricampo del protagonista diventa materia musicale dissonante che dà il ritmo a un’improvvisazione che è sinonimo di variazione sonora dove il lampo nell’atto bressoniano alla Pickpocket muta in un provvisorio frammento di una danza surrealista (il balletto delle scarpe indossate di forme e colori diversi) fino a far diventare l’oggetto come il biglietto della lotteria di Il milione di Clair. Ci potrebbe essere materia per un film intero, ma viene consumata subito. La dimensione teatrale è oltrepassata con la profondità di Wyler ma anche con il gusto dello sberleffo di De OIiveira di Belle toujours. Si è sospinti in una dimensione seduttiva capace di rinnovarsi e di mutare in qualcosa di diverso in ogni inquadratura, dove il set è come manipolato per spinger(ci) all’interno di un luogo magico in cui l’illuminazione teatrale di Gautier riesce a far diventare erotico anche solo uno sguardo tra i due protagonisti seduti uno di fronte all’altra in un bar. Resnais, in stato di grazia, inizia un’altra carriera portando con sé le sue memorie. Quasi 88enne, è uno dei nomi di punta del giovane cinema francese.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 17 del 2010

Autore: Simone Emiliani

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