Regia di Alain Resnais vedi scheda film
VOTO : 6++.
Il tempo passa ed è sempre piacevole rincontrare un regista come Alain Resnais (qui vicino ai novant’anni), intento a “curiosare” nelle fatalità che possono portare, nel bene e nel male, in contatto due persone anch’esse non più giovanissime.
E per giunta farlo anche con una certa intraprendenza, per poi purtroppo perdersi, in parte, in alcune situazioni tirate un po’ troppo per le lunghe (o un pò approssimative) e a serio rischio di sembrare ripetitive.
Marguerite (Sabine Azéma) viene scippata ed il suo portafoglio viene ritrovato da Georges (Andrè Dussollier) che vedendo la sua foto decide di conoscerla di persona.
Ma dall’altra parte non vi è interesse, tanto che Georges comincia a diventare insistente e pure un po’ maniaco nei modi di fare con lei (arriva a tagliarle le gomme dell’auto).
Però quando sarà la donna a volerlo conoscere, allora sarà lui a non volerne sapere.
Resnais ricama (alcune scene sono bellissime, vedi l’incontro al bar o il bacio all’aeroporto) una storia di sentimenti non convenzionale da prendere, per quanto possibile, così com’è (un po’ come la vita), perché altrimenti risulta difficile da digerire (vedi l’umore ballerino dei protagonisti, con il cambio radicale di ruoli verso la metà diciamo un po’ approssimativo).
Non manca l’eleganze a far da sfondo e non mancano neppure idee di regia che danno un tocco in più di sapore (scene che mutano da un’inquadratura alla successiva), mentre alcuni dialoghi e affermazioni sono suggestivi, quando poi altre lasciano più distanti e un po’ perplessi.
Tutto questo rende il film “sospeso” e a tratti anche sognante, con un finale davvero azzardato (e discutibile, francamente non mi è piaciuto per niente), il che è comunque bello quando lo dirige un regista di veneranda età che dimostra di saper ancora raccontare con freschezza le sue storie tra pregi e difetti che ognuno di noi gli può attribuire.
Certo non è il film che in generale ti aspetti di vedere e questa sensazione può avere valenza più o meno positiva, ma almeno non lascia indifferenti.
Per me rimane una prova parzialmente interessante ed una visione (del film come della vita) che ha l’effetto di smuovere dal torpore i sensi (magari anche quelli non proprio positivi).
Fuori dal tempo.
VOTO : 6++.
Il tempo passa, ma la sua regia rimane sempre ricca di spunti tecnici e narrativi di spessore, insomma non sembra poi accusare così tanto gli anni.
Elegante nella forma, forse un pò velleitario nelle conclusioni e un pò "forzato" nella presentazione di alcune dinamiche della storia.
VOTO : 6,5.
Buona presenza, fedele alla causa senza tentennamenti, personaggio non sempre chiarissimo (dettaglio che un pò accusa).
VOTO : 6++.
Soddisfacente, soprattutto nella seconda parte del film (nella prima quasi nemmeno si vede in viso) in almeno un paio di scene è davvero convincente.
VOTO : 6.
Diligente nelle (non troppe) occasioni in cui è chiamata in causa.
VOTO : 6+.
Agente di polizia particolare, un pò perchè con quel suo volto si stacca prepotentemente dai canoni classici.
VOTO : 6.
Semplice ed essenziale.
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