Regia di David Fincher vedi scheda film
Nascere vecchio e morire neonato: un’idea, se non geniale, almeno intrigante (da uno dei Racconti dell’età del jazz di Fitzgerald), che però viene sviluppata malissimo. Nonostante le premesse, la vicenda si svolge in modo sorprendemente povero di interesse, limitandosi a presentare le varie forme di iniziazione (al sesso, all’amore, all’alcool, al lavoro...) che tutti attraversiamo nella vita e che qui vengono semplicemente ricoperte di una sottile patina di grottesco che ben presto tende a stingere. Un film incapace di suscitare emozioni, piatto come l’encefalogramma di Borghezio, protratto per una durata intollerabile e ingiustificata; la morale che ogni tanto viene fatta intravedere (saper fare tesoro del proprio tempo) è quella che potrebbe adattarsi a qualunque altra vita, anche non vissuta in senso antiorario (l’unica idea carina, già esaurita nei primi minuti).
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