Regia di David Fincher vedi scheda film
VOTO : 7,5.
David Fincher, che considero uno tra i migliori registi di punta del cinema americano, confeziona il film che non ti aspetti.
Dopo una serie di thriller di diversa fattura, ma pur sempre thriller, passa a raccontare una storia esistenziale dotata di grande fascino cinematografico.
Il tempo (decisamente il motivo dominante con tutte le sue sfaccettature) trascorre all’incontrario per i due protagonisti, ma mentre per uno è il normale andamento del ciclo della vita, per l’altro è un percorso inverso, nascendo anziano, di aspetto non nell’animo, per poi acquisire, tutte le funzioni di vita con il tipico sguardo e la voglia di scoprire le cose di un bambino.
Come tutte le storie universali che si rispettino, il fulcro della vicenda è una passionale e sfuggente storia d’amore, una di quelle in grado di polarizzare un’esistenza, resa decisamente bene anche grazie all’interpretazione dei due bravi protagonisti, magnetici e prima di tutto convinti.
In fondo, ma anche in superficie, è un melodramma confezionato con dovizia di particolari (d’altronde si sa quanto il regista sia meticoloso, per non dire pignolo), che colpisce il bersaglio grosso, emozionando nel profondo, raccontando una storia d’amore e di vita impossibile.
Intorno a ciò ci viene presentata la vita di Button, tra la seconda guerra mondiale, un padre ritrovato in punto di morte, la scoperta dell’amore ed il valore dell’amicizia.
Certo bisogna stare al gioco, ma il regista è bravo a non cadere nello stucchevole (cosa che era difficile da evitare sia all’inizio che nel finale per ovvi motivi), mettendo insieme un immaginario del reale, che funziona e conquista.
Per il resto è un impianto cinematografico classico di buon livello, anche se i tempi filmici sono un po’ troppo dilatati e non sempre dovuti a reali necessità di completezza, insomma forse la mano è stata un po’ pesante ed un po’ logorroica (si poteva senza dubbio limitare il minutaggio, risultando più avvincenti, limando la sceneggiatura non propriamente densa).
Nel complesso l’ho trovato affascinante e particolare, ma anche semplice, perché parla del sentimento più ricercato e trasmesso, l’amore e dei sacrifici (l’allontanamento volontario di Benjamin e tutta la parte finale) e delle felicità (i momenti in cui tutto attorno non conta) che esso porta con se.
Missione in buona parte compiuta sia dal punto di vista tecnico che da quello contenutistico.
Fascinoso ed elegante seppur imperfetto, una storia d’amore struggente e senza tempo.
VOTO : 7,5.
La leggerezza, ma anche la sintesi, non sa dove stanno di casa, per il resto stupisce per come abbia cambiato completamente genere risultando efficace, gestendo un soggetto molto difficile da rendere in immagini senza essere stucchevole.
Elegante e struggente, al servizio di una storia universale.
VOTO : 7,5.
Incredibile è molto più bravo invecchiato.
Sotto il corpo da anziano si vedeno le sue espressioni e risulta magnetico e calato perfettamente nel contesto.
Che sia un segno di un suo ancor più roseo futuro?
VOTO : 7.
Brava, elegante, molto impostata, ma nel contempo disinvolta.
Una sicurezza.
VOTO : 6,5.
Entra nella storia per breve tempo, ma cattura l'attenzione, vuoi per quegli occhi così scuri e pieni a fare da contraltare alla sua algida bellezza di donna di mezza età.
VOTO : 6++.
Soddisfacente.
VOTO : 6.
Sufficiente.
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