Regia di David Fincher vedi scheda film
Baciato da tredici candidature agli Oscar 2009, atteso perchè molta stampa, non solo di settore, se n'è occupata, "Il curioso caso di Benjamin Button" rischia di laureare con l'Oscar per il miglior regista David Fincher che, a proposito di curiosità, qui ha fatto il suo film meno "fincheriano": non è questione di atmosfere cupe alla "Seven" che qui non tornano, o deliri allegorici alla "Fight Club". E' che il taglio di "Il curioso caso..." è più zemeckisiano ( di cui riprende guarda caso lo sceneggiatore di "Forrest Gump") e spielberghiano (ma vedi le stranezze, dietro alla pellicola ci sono gli abituali Kathleen Kennedy e Frank Marshall del regista di "1941") che nelle corde del director lanciato dal terzo "Alien". Allegoria con grande componente romantica, il film che vede Brad Pitt cimentarsi in un'onestissima e intensa prova attoriale che lo vede bimbo con l'aspetto di un ultraottantenne e adulto con i segni di una decrescente terza età,fino a raggiungere sembianze fresche e giovanili piace al pubblico sia al di qua che al di là dell'Atlantico:in tutta sincerità, a parte che pur apprezzando l'exploit di Pitt, c'è da dire che la sua compagna di scena Cate Blanchett gli è superiore in ogni fotogramma per l'elastica fluidità della sua recitazione, il filmone esplora sì ottant'anni di storia americana disegnando l'atipico corso vitale di un uomo che compie una parabola fantastica, come allegoria pura meglio quella dell'inconsapevole Forrest Gump. In più, benchè molto ben fatto, il film di Fincher vale come macchina di spettacolo, però su un'ipotetica decantazione della vita come avventura meravigliosa comunque essa si svolga, non dice molto di nuovo, e soprattutto non coinvolge emotivamente come avrebbe potuto in mano ad un regista forse meno dotato visivamente, ma più abile ad esplorare gli impulsi del cuore.
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