Regia di James Marsh vedi scheda film
Irrequieto fin da piccolo, il francese Philippe Petit aveva da subito mostrato talento come prestigiatore e acrobata. Il gusto della trasgressione lo avrebbe portato negli anni a cimentarsi con imprese da funambolo sempre più spettacolari: dall'attraversamento su un cavo della cattedrale di Notre Dame a quello sull'Harbour Bridge di Sidney, fino alle Torri Gemelle di New York, nel 1974. È su quest'ultima folle impresa che si sofferma il film di James Marsh, su quei 469 metri di strapiombo e quel cavo di 61 metri da percorrere in condizioni atmosferiche difficili e con i poliziotti che ti guardano minacciosi, pronti ad ammanettarti a bravata finita. E lui, Petit, che cammina avanti e indietro sul filo, ci si sdraia sopra, si inginocchia, con la gente a terra a guardarlo con la bocca spalancata come se fosse un angelo. Il documentario premio Oscar 2009 mette insieme un buon numero di testimonianze degli amici di un tempo - la voce rotta dalla commozione a ripensare a quei giorni - che aiutarono il funambolo nella sua folle impresa, combinanandole con fotografie talmente eccezionali da sembrare inverosimili quanto le imprese che raccontano e con una ricostruzione fiction di alcuni dei momenti salienti di quella mattata.
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