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Man on Wire

Regia di James Marsh vedi scheda film

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La recensione su Man on Wire

di emmepi8
8 stelle

 
Siamo nel cinema documento, più che documentario, che parla del personaggio di Philippe Petit, una personalità che difficilmente si può racchiudere in un pensiero preciso, che vive di sfide sue personali e che nascono da una fantasia che riempie la sua vita. Il fattore concreto non fa parte del suo bagaglio ed il film racconta in maniera adeguata, con interventi diretti del protagonista, che ha dato il suo assenso condizionando, giustamente, alla sua presenza e quasi chiarificatrice. Ci si basa naturalmente sul suo libro autobiografico Per Raggiungete le Nuvole, e la sua vita di funambolo, che vive con la sua realtà e le sfide continue, fino a disegnare, anni prima, la sfida che lo porrà al centro dell’attenzione e cioè l’attraversamento tramite una corda tesa fra le due Torri Gemelle, una sfida che alla luce di oggi racchiude un significato ben diverso da quello che è stato all’epoca. Colpisce la personalità fantasiosa e leggera del protagonista, sostenuta da apporti di altre persone che gli sono state vicino nei momenti determinanti della sua vita, di come si è preso gioco del sistema e della sicurezza, scavalcando scalini ritenuti insormontabili del sistema, e burocrazia ritenuta invalicabile, semplici stratagemmi umani che sorpassano gli ostacoli più grossi e che fanno parte del corredo delle sfide a cui si appresta ogni volta. Il racconto del film si basa naturalmente sul racconto delle Torri Gemelle, facendo un gioco di flash back in cui si inseriscono altre imprese di notevole pericolosità, vissute tutte sempre come un’idea di sfida, ma mai eroica, ma derivante dal sogno di vita che è la base del pensiero del protagonista. La tragedia delle Torri non interviene mai nel racconto del film , e questa fermezza del regista ha avuto il risultato giusto di non interrompere mai quello che è stata l’impresa fantasiosa del protagonista, ma nello stesso tempo, noi spettatori abbiamo sempre davanti a noi, per nostra coscienza, quello che il futuro metterà nella strada, senza che il film lo accenni. Il film è composto da interviste alternate, da pezzi di inserimento di filmati d’epoca, un mixer ben costruito e dosato, tanto da farne un vero film, che purtroppo non è stato distribuito in sala, ma che la televisione ha avuto l’accortezza di mettere in prima serata.

Sulla trama

uan  storia che materializza la fantasia

Su James Marsh

Ha saputo costruire benissimo una biografia diversa, adeguandosi

Su Philippe Petit

incanta  solo a guardarlo mentre parla

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