Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Biografia di un ritardato mentale ricco da far schifo: è un'opera senz'altro coraggiosa (Stone non è del resto nuovo a questo tipo di film: aveva già parlato di Nixon, di Kennedy e così pure di 11 settembre e questione del Medio oriente), ma soprattutto ben argomentata, tanto quanto cruda (non manca un linguaggio volgare e diretto, volto ad esplicitare la figura del rozzo cowboy dalla pistola facile, poca intelligenza ma un serbatoio di proiettili a disposizione). Possono perciò bastare i proiettili della famiglia (il denaro e l'influenza paterna) a raggiungere il potere, nonostante una ormai proclamata scarsa intelligenza? A quanto pare la risposta è quella sconfortante. Interessante anche la messa in ridicolo del cristianesimo fondamentalista bigotto imperante nella gran parte degli Stati Uniti. E soprattutto bravo Stone nel non precipitare nella fiction pura: Brolin è un buon Bush e non una sua caricatura, i fatti storici sono riportati con cura e senza gusto per la spettacolarizzazione. E infatti in definitiva il film ci apre gli occhi (anche a chi magari pensava di conoscerlo abbastanza bene) su un personaggio controverso della politica mondiale, e perciò funziona: 7,5/10.
La vita di un uomo assoggettato al culto del padre, ricco, potente e saccente, che gli preferisce inoltre il fratello. Da ragazzo non si dimostra particolarmente dotato come studente; viene messo a tacere uno scandalo (una ragazza incinta), finisce travolto dall'alcolismo e intanto vede suo padre diventare presidente degli Usa. Da quel momento comincia però la sua risalita: fondamentali per la sua ascesa politica saranno Karl Rove e Dick Cheney.
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