Regia di Oliver Stone vedi scheda film
George Walker Poldo Sbaffini Bush, divoratore di panini ed essiccatore di Jack Daniels era un paninaro, pecora nera della famiglia, senza molto cervello ma con una memoria elefantina. La memoria che l'ha portato, insieme a una notevole tenacia e a un culo che non finisce mai, alla presidenza americana. Credo che gli americani, guardando questo film di Stone, abbiano visto sé stessi allo specchio, loro che hanno eletto quell'uomo per ben due volte: e non dev'essere stato un bel vedere. Il regista mette in scena, con stile volutamente paratelevisivo (la presidenza di Bush Jr. è stata una delle più televisive della storia), la resistibile ascesa e la tragicomica epopea di un uomo che è arrivato sul gradino più alto del mondo senza sapere perché e cosa farci. Consigliato da uomini avidi e miopi, George W. ha pensato di comprendere meglio di loro l'umore della gente e si è assunto la responsabilità di assurdità politico-militari senza precedenti nella storia degli USA. Il risultato non è perfettamente riuscito; si nota qualche incongruenza di troppo (ma come fa Laura, così sensibile, intelligente e democratica, ad innamorarsi di botto di questo scimmione?), ma grazie a Dio ed alla Democrazia, in America si possono ancora girare film come questo (canto un Requiem preventivo per un regista che osasse la medesima operazione sullo Zar Putin). Ed anche eleggere un Presidente come Obama dopo uno come "Dubya" Bush.
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