Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Già dalla prima scena, con il consiglio presidenziale riunito per decidere sulla formula “asse del male” (che viene preferita alla concorrente “stati canaglia”, bollata come troppo idiota...), c’è la netta sensazione di stare assistendo a un summit criminale. Si prova un certo straniamento per il mimetismo con cui gli attori interpretano personaggi della cronaca quotidiana (impressiona specialmente Thandie Newton nella parte della Rice). Stone non indugia troppo sulle intemperanze giovanili di W. (alcool, confraternita universitaria neonazista) e si concede persino la civetteria di sfiorare appena alcuni punti caldi della sua presidenza (presunti brogli in Florida, 11 settembre). Il film va avanti e indietro nel tempo, mantenendo come base di partenza la preparazione, conduzione e conseguenze della guerra contro l’Iraq: somiglia a Nixon, sia per l’analoga struttura temporale sia per la rinuncia a infierire sul bersaglio (il che, ovviamente, non significa mancanza di cattiveria: i fatti sono abbastanza eloquenti di per sé). Stone dimostra che, quando vuole, sa dire le cose senza urlare; spesso, purtroppo, non vuole.
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