Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film
Mimmo Calopresti torna a raccontare la sua Torino, toccato da un evento che diventa occasione per riflettere su una condizione che in fondo ci riguarda tutti. «Ci sono alcuni colleghi bruciati, camminano e mi chiedono aiuto» - grida un operaio al telefono con il 118, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2007. Il peggio si sta compiendo nella “fabbrica dei tedeschi”, lo stabilimento torinese della ThyssenKrupp. Ascoltiamo parole strazianti in questo racconto-documentario, che si assume, tra gli altri, il compito di ricordare quanto grandi dovrebbero essere oggi l’indignazione e la rabbia. Un composito caleidoscopio di storie, protagonisti gli uomini caduti nella strage. Valeria Golino, Monica Guerritore. In tanti prestano lo sguardo e la voce. Perché a Calopresti non interessa tanto l’accaduto, piuttosto le persone. E l’assurdità di una tragedia che si poteva evitare. Tra le righe fa capolino un duro attacco ai sindacati, ma anche a una società che crede così poco nelle sue istituzioni da subire senza almeno offendersi. Stridono le ultime immagini (spot della Thyssen in cui bambini sorridenti si tengono la mano) e La fabbrica dei tedeschi mina parte della nostra rassegnazione.
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