Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film
Calopresti si è riapproprrato di un cinema che lo ha rimesso nel suo piano giusto, dato che ultimamente le delusioni non sono mancate. Qui affronta in maniera documentaristica, con un prologo ben fatto con la partecipazione di attori professionisti, la tragedia della Thyssen.
Un film, certo necessario, ma mai speculativo, che indaga dentro la tragedia umana e familiare, come nell'avvenimento dei fatti. Le testimonianze sono toccanti, ma mai melodrammicaticamente e speculative; l'occhio del regista è vigile ed accorto e spesso assistiamo alla ripresa delle riprese, proprio a voler dimostrare lo sforzo di verità che l'autore ha voluto imprimere.
Viene fuori una fonte di diverse amarezze: quella di vedere una fabbrica chiudere, dopo una vita di speranze e quella di assitere ad un mostro moribondo , che quasi consapevolmente allarga la sua capacità di morte come una piovra, approfittando delle varie necessità che un uomo può avere nell'ambito di una famiglia e di una società.
Calopresti è riuscito ad uscire dall facile ed invasiva speculazione televisiva che acui ogni giorno assistiamo, riuscendo a farci partecipare ad una vera immagina di uminità che che il coro a tutto il film.
Un bell'applauso a La 7, che ha saputo prendere al volo l'operazione ed a farcela vedere in prima serata, cosa che alla Rai neanche si sognano, essendo anche servizio pubblico, ma a quale servizio ci si deve rivolgere lo sanno solo altri!!
Un bel film documento di un vero dramma umano e sociale
Un grande applauso a questo regista che ha sputo cogliere l'attimo fuggente di un dramma profondo
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta