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Operazione Valchiria

Regia di Bryan Singer vedi scheda film

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La recensione su Operazione Valchiria

di supadany
8 stelle

Finalmente, dopo alcuni film riservati al filone “supereroi” (alcuni belli, vedi “X-men 2”, altri un po’ deludenti vedi “Superman”), Bryan Singer torna ad attingere ad un genere, quello del thriller, che gli ha permesso di farsi scoprire a suo tempo, mescolandolo comunque ad un cinema di matrice più spettacolare, conseguendo un risultato se non proprio brillante, almeno solido ed in buona parte avvincente.

Ero, fin da principio, un po’ prevenuto dalla scelta di Tom Cruise come protagonista, viso troppo pulito e tipicamente americano, ma d’altronde si ritrova nei panni di un tedesco “buono”.

Invece, sarà perché dopo la prima scena lo troviamo con benda vistosa a coprire la perdita di un occhio e senza un mano (e con qualche dito in meno nell’altra), questo dubbio è stato scansato quasi subito.

Il film si ispira al tentativo (citato come quindicesimo in ordine cronologico) di deporre Hitler dal potere e cercare così di risollevare le sorti di un paese ormai pronto a crollare definitivamente sulla coda di una guerra condotta in maniera sciagurata.

Uomini dunque impegnati in una missione pericolosissima, alle prese con piani complicati, pronti a tutto per cercare di salvare il salvabile e per il bene della loro nazione.

Bel film solido e serrato, si respira sempre un’aria di tensione, e si avvale di una storia in grado di stimolare l’attenzione dello spettatore che da sempre avrebbe aspirato a vedere Hitler sulla gogna e quindi si finisce con il tifare a spada tratta per gli autori del complotto.

Così la cosa più interessante è proprio il porre in rilievo la ribellione di una, a dire il vero, piccola dissidenza all’interno del regime.

La prima parte della pellicola è interamente dedicata alla stesura del piano, la seconda al conseguente espletamento dello stesso.

Inutile dire come va a finire, sappiamo che purtroppo c’è ancora stato tempo in seguito per ulteriori atrocità da parte del regime, però in ogni caso, pur questo non giovando troppo, ci si emoziona parecchio di fronte alla drammaticità della resa dei conti.

Finale dunque convulso, con conclusiva didascalia per ricordare i valorosi uomini che hanno provato a salvare la loro anima e con essa quella di una nazione intera.

Ben congeniato, forse un po’ macchinoso, ma nel complesso valido.

 

 

Bryan Singer

Si conferma filmmaker molto solido, forse pure un pò troppo, poteva essere più coinvolgente ancora.

Comunque buona prova.

Tom Cruise

Ruolo anomalo all'interno della sua filmografia.

Niente sorrisi Durban's, molto impegnato, fa una discreta figura.

Tom Wilkinson

Sempre molto credibile.

Carice van Houten

Ruolo, ahimè (ahinoi), molto (troppo) limitato.

Kenneth Branagh

Anche per lui poco spazio.

Peccato.

Stephen Fry

Più che sufficiente.

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