Regia di Bryan Singer vedi scheda film
Sul finire della seconda guerra mondiale il colonnello Claus Von Staufenberg, rimasto ferito durante la campagna d’Africa, si accorge di non voler essere impotente davanti alla follia del terzo Reich, dal quale non si trova minimamente rappresentato. Assieme ad un gruppo di comandanti ribelli darà il via ad un tentativo di colpo di stato che avrebbe dovuto uccidere Hitler e tutte le maggiori personalità del Reich, consentendo così alla Germania di trattare con le forze alleate.
La pellicola porta per la sesta volta sul grande schermo la vera storia di un colpo di stato fallito e che prese il via dalle scelte suicide di un manipolo di uomini pronti a tutto pur di soverchiare un Reich ormai in preda agli ultimi deliri di onnipotenza. L’operazione valchiria però è trattata senza scrutare i numerosi dubbi e le incertezze di questi uomini troppo intenti nel soverchiare un potere logoro e folle e solamente Claus Von Stauffenberg, servo fedele della “sua Germania”, prima che della pazzia di Hilter, ne è sfiorato nei meandri della propria vita privata, fatta di moglie e figli, ma senza mai scendere di troppo nei particolari. Per il resto il film di Synger, esperto di cine-comics, suoi due episodi di X-Men e l’ultimo Superman, è un bel canovaccio fatto di azioni, colpi di scena e sussulti e anche di decisioni dei protagonisti, prese velocemente, il tutto mixato alla perfezione permettendo così un ritmo parecchio serrato ad una narrazione ben strutturata dagli sceneggiatori McQuarrie e Alexander. Cruise aggiunge alla pellicola, interpretando il ruolo di Von Stauufenberg, una dose di azione senza concedere però molto, nemmeno lui, al personaggio in termini introspettivi e in fin dei conti trattandolo alla stregua dell’Ethan Hunt di “Mission Impossible”. Da vedere se volete rimanere sino al termine con il fiato sospeso, nella speranza di un’Operazione Valchiria andata a buon fine.
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