Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
Storia vera di Harvey Milk, diventato leader della comunità omosessuale a San Francisco negli anni ’70, eletto consigliere comunale e ucciso (insieme al sindaco) da un collega con tendenze paranoiche. Come prevedibile, Van Sant spreca una buona occasione: confeziona il solito impersonale biopic hollywoodiano e lo chiude con un brusco finale alla Elephant. Però non riesce a banalizzare tutto: anche se gli obiettivi polemici scelti possono sembrare un po’ facili nella loro ottusità (c’è anche una specie di Sarah Palin ante litteram), fa impressione ascoltare gli stessi argomenti che vengono ripetuti oggi da chi si ripara dietro la triade Dio-patria-famiglia per giustificare i propri atteggiamenti discriminatori. Sarebbe stato meglio concentrarsi sulla lotta di Milk per i diritti civili; invece, trattandosi appunto di un biopic, bisogna dare spazio (troppo, secondo me) anche alla sua vita privata, ai suoi compagni e ai loro suicidi tentati o riusciti (insopportabile, fra l’altro, il personaggio dell’ispanoamericano).
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