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Milk

Regia di Gus Van Sant vedi scheda film

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La recensione su Milk

di bradipo68
8 stelle

La storia vera dell'uomo che volle farsi re,pardon,consigliere comunale.La storia vera dell'uomo che cominciava sempre i suoi comizi con la frase "Io sono Harvey Milk e vi voglio reclutare tutti"...Ma chi era questo Harvey Milk?Io sinceramente ne ignoravo l'esistenza e la sua storia mi ha interessato sin dal primo minuto che l'ho conosciuta perchè qualsiasi storia che porta a un progresso in termini di condizione sociale,di consapevolezza dei propri mezzi,di annullamento di tutte le discriminazioni per me merita di essere approfondita.Di qui l'importanza del film, che usa un icona gay delle lotte contro ogni possibile discriminazione,non solo ad uso e consumo della comunità gay ,ma un simbolo per evitare anche tutte le discriminazioni future.Il film comincia con Penn/Milk che detta un messaggio che cerca di non cadere nella retorica fine a se stessa nel microfono di un registratore perchè ha come la precognizione che in un modo o nell'altro non sopravviverà alla sua lotta.E di qui un lungo flashback in cui si racconta la storia di questo ex agente assicurativo che poi apre un negozio di fotografia(Castro camera) e fa vivere una nuova vita opulenta al suo isolato per tutti i gay che vengono a frequentare il suo negozio.E racconta la sua pervicacia quando solo contro tutto e tutti tenta per ben tre volte di diventare consigliere comunale a San Francisco e riesce solo al terzo tentativo.Infine la sua vita da consigliere fino all'opinata uccisione da parte di un altro consigliere prima amico poi nemico spietato.Un pezzo di storia americana,un ennesima ricostruzione del Sogno Americano non solo per eterosessuali,un epoca di grande fermento sociale che si vede sullo sfondo,dietro a una lotta senza freno a chi vuole togliere gli elementari diritti costituzionali(la signora Bryant) a persone normalissime che hanno la sventura di avere altre tendenze sessuali.Questa storia è degli anni 70...oggi che siamo nel 2009 ancora ci sono persone che pensano che l'omosessualità sia una malattia,non è dato sapere se contagiosa o meno,per cui vengano altri cento Milk a spiegare come funzionano le cose.Dal punto di vista strettamente cinematografico,quindi bypassando la tematica di estrema importanza che tratta che lo rende film di imprescindibile necessità,devo ammettere che sono rimasto alquanto sorpreso .Mi spiego:nonostante la presenza in cabina di regia di Gus Van Sant autore estremamente personale e che ha al suo attivo molti film dalla regia molto particolare,qui ci troviamo di fronte a una regia ostentatamente classica,diciamo che è un opera con una confezione abbacinante e che rientra nel mainstream hollywoodiano di qualità.E'un film che ha un aspetto quasi normalizzato rispetto ad altre opere di van Sant forse per renderlo più fruibile al grande pubblico,forse per far arrivare il messaggio di importanza fondamentale che il film vuole consegnare,forse per garantirsi quel po'di incassi in più,oltre alla messe di nominations all'Oscar,che non fa mai male.E forse proprio per questo ,proprio per essere il meno controverso possibile dopo un inizio in cui Harvey rimorchia Scott(James Franco) su una scalinata della metropolitana e viene tratteggiato il loro amore con alcune sequenze che si soffermano sulle loro effusioni,castissime peraltro,la vita sentimentale di Milk viene praticamente relegata in un limbo di negazioni e sottintesi sacrificata alla luce del suo attivismo politico.E'esaminata e descritta la tenacia dell'uomo Milk nell'ottenere quello che si era prefisso,lui ebreo newyorkese calato nella realtà di San Francisco. Il merito è che tuttavia qui non siamo di fornte a una sterile agiografia della figura di Milk:il MIlk politico non sembra essere così cristallino come l'attivista contro le discriminazioni,capisce bene il gioco della politica che diventa una sorta di roulette russa in cui lui avrà la peggio.La sua, in fondo,era una morte annunciata da tempo.Stupiscono solo tempi e modi,io credevo che era stato ucciso durante un comizio e invece vedo che la morte per lui arriva dentro un anonima stanzetta nel silenzio di quelle quattro pareti.Rimarchevoli le prestazioni di tutti i protagonisti:Penn aderisce come un guanto alla figura di Milk,pur non essendo gay riesce a trovare una gestualità che non si traveste da caricatura,cesellando un altra figura quasi mitologica nel suo ricco paniere di ottime interpretazioni,James Franco è finalmente cresciuto,non solo una copia fotostatica di James Dean ma uomo e attore vero,Emile Hirsch riesce ancora una volta a sorprendere,Brolin,uno dei volti più usati in questi ultimi tempi è ormai un attore di professionalità e bravura più che consolidata.Come ogni biopic che si rispetti nel finale accanto agli attori scorrono le fotografie dei veri protagonisti ed è un momento che colpisce al pari delle scene della fiaccolata con cui si chiude il film.....Pensavo di trovarmi di fronte a un film epocale,un capolavoro insomma e invece non è così.Siamo di fronte a un ottimo prodotto confezionato con estrema cura,con una fotografia di grande pregio,molto compatto stilisticamente ma anche molto classico,troppo forse....

Su Victor Garber

nella parte del sindaco non incide più di tanto

Su Alison Pill

non male

Su Lucas Grabeel

ok

Su Kelvin Yu

non l'ho neanche notato

Su Brandon Boyce

non male

Su Diego Luna

bravo

Su Josh Brolin

ormai un successo e una bravura consolidate

Su James Franco

non più una semplice copia fotostatica di James Dean ma uomo e attore vero

Su Emile Hirsch

sorprendente in una parte per lui inedita

Su Sean Penn

aderisce come un guanto al suo personaggio arrivando a una gestualità non equivoca che non si trasforma in caricatura...

Su Gus Van Sant

regia classica che lo fa inserire di nuovo dopo tanti film nel mainstream hollywoodiano

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