Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
Ebbene, arrivo almeno secondo nell’esprimere la mia opinione partendo con la descrizione della scelta della sala dove ammirare l’opera di Gus Van Sant. Sì, perché ho preferito una multisala a 50 km. da Siena, dove risiedo, alla sala della città. A Siena purtroppo i locali di cinema sono, anno meno anno più, della stessa età che oggi avrebbe Harvey Milk: poltrone rotte, soffitti cadenti e, dove va meglio come arredamento, puzzo di vecchio e di chiuso; tralascio la scomodità dei posti a sedere, starei più comodo in piedi. Comunque arrivo alla multisala e qui trovo la sorpresa, come è successo alla collega(?) Marlucche: SALA PIENA!!! Ed io che credevo che l’argomento attirasse poco pubblico!! Invece la storia interessa, la gente è chiaramente, sempre più intelligente e tollerante dei governanti che non si merita. Questi ultimi difatti parlano degli omosessuali come di un fenomeno strano, non vogliono esporsi, non vogliono soprattutto inimicarsi l’elettorato cattolico ed in primis il vaticano. Il film è stato emozionante e ho avvertito facilmente come tutti gli spettatori in sala abbiano gioito e sofferto con il protagonista, a seconda del dipanarsi della storia di Milk. D'altronde Gus Van Sant ha sempre saputo affrontare tematiche difficili: vedi Paranoid Park, Elephant, Will Hunting. La bellissima fotografia mi ricorda i vecchi film e Sean Penn è bravissimo, ma sicuramente sarà stato superlativo (a sentirlo in originale)
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