Regia di Pappi Corsicato vedi scheda film
Trovo che le critiche negative a Il seme della discordia siano del tutto assurde e infondate: Corsicato mostra ancora il suo stile misto di commedia, dramma, grottesco, melò, con la sua personale verve e rielaborando le influenze ereditate da Almodovar (le donne, i colori pop) e da Truffaut; soprattutto riesce a non volgarizzare l'ispiratore von Kleist e a rendere fluido ed equilibrato un film leggero e spumeggiante ma anche serio; non è mai superficiale o ridicolo eppure è capace di divertire con gustose impennate grottesche da antologia (il litigio con la falsa suora, l'orgasmo ritardato di Iaia Forte ecc.) e di catturare con intensi primi piani in campo e controcampo sorretti dalla colonna sonora che aumenta di volume (l'attrazione tra Murino e Gassman mentre cambiano uno pneumatico) . Il piccolo miracolo credo sia però nella felice resa dei personaggi, anche minori: Caterina Murino è bella, molto spontanea e inserita nel ruolo, Alessandro Gassman si impegna con adeguata discrezione, Martina Stella è nel film un carattere bizzarro e simpaticamente effervescente, Valeria Fabrizi una madre di temperamento, Michele Venitucci un vigilante molto espressivo. L'unica nota stonata è a mio avviso il bacio tra i due bambini nella sequenza finale. 8
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