Regia di Fernando Lopes vedi scheda film
Il film prende il via dall'incontro fortuito, in autostrada, tra un uomo impenetrabile ed una ragazza che pare in fuga, non si sa da cosa, né verso dove. Di lì a poco si compie il miracolo dell'intimità che si crea, progressivamente, tra due persone anonime e sconosciute, che si scambiano ricordi e confidenze senza rivelarsi reciprocamente le proprie identità. Il loro vagabondaggio ci restituisce l'immagine dell'esistenza umana nuda, sfrondata di ogni etichetta e sovrastruttura: quando siamo in cammino, lontani da casa e dai nostri consueti obiettivi, diventiamo individui senza nome, ridotti al nostro essere profondo, fatto unicamente di ciò che ci è successo, e ci è rimasto dentro e che, quando è importante ed autentico, ci spinge inevitabilmente a ritornare. La storia di "98 ottani" è una quieta poesia dell'essenzialità, che snocciola frammenti di verità vissuta, abbandonandosi al pulsare di pochi punti fermi, senza cercare motivazioni, né formulare giudizi. Si muove al ritmo lento e danzante di un approccio amoroso in cui ogni parola è preziosa e ha un peso, e segna sempre un passo che accorcia, oppure allunga, le distanze.
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