Zishe è un giovane fabbro ebreo strettamente osservante che abita in un tranquillo sobborgo della Polonia. Durante una prova di forza un impresario tedesco con la vocazione del talent-scout lo nota e gli propone di scritturarlo per uno spettacolo di varietà, portandolo a Berlino dove già aleggia l'ombra del Reich. Ma quando viene il momento di esibirsi di fornte ai gerarchi, la sua coscienza è posta di fronte a una scelta determinante.
Note
Contorto, estremamente simbolico, con recitazioni “fuori sincrono” (dal professionismo accademico di Roth alle improvvisazioni degli altri), molto artificioso anche nella ricostruzione d'epoca. Certo, la vicenda è interessante e il confronto tra due personaggi a loro modo titanici senz'altro “herzoghiano”, ma il respiro, spiace dirlo, è televisivo. Definizione che stride con la nobile carriera del regista.
Uno dei Giusti, sorriso vergine, muscoli ruspanti, attraversa senza paura la Berlino nazista. "Salva gli ebrei di Polonia, fratello" "Sorry, I don't speak your language".
Film diviso tra la oleografia romantica e la caricatura volgare. Herzog forse aspira a riprodurre i toni della leggenda, invece sforna un ritratto falsamente retorico e parziale della società tedesca alla vigilia dell'ascesa al potere di Hitler.
Commovente e scellerato come tutti i migliori Herzog. Visto al Festival del 2001, poi scomparso senza alcuna traccia. speriamo che l'odierna distribuzione non sia un fuoco di paglia.. Le sequenze oniriche e musicali sono impressionanti
Due uomini diversi, tipico tema herzoghiano, si incontrano, sono distanti anche l'uno dall'altro, nella forma come nel contenuto e senz'altro negli scopi, sono entrambi ebrei, collaborano nella illusione dello spettacolo, ma l'uno vuole arrivare ad un futuro sicuro dentro il potere nazionalsocialista, l'altro si scopre nuova Cassandra in veste di Sansone, sostenuto da sensibilità… leggi tutto
Continua a far discutere gli storici l'effettiva influenza dell'esoterismo sul nazionalsocialismo e sui suoi principali gerarchi, tra i quali Heinrich Himmler. Nonostante il maggior contributo in materia sia italiano (Hitler e il nazismo magico, di Giorgio Galli, Rizzoli) è soprattutto in Germania che il tema resta incandescente. Lo dimostra questo non recentissimo film di Werner Herzog,… leggi tutto
Il poster del film di Werner Herzog Invincibile, presentato a Venezia 2001 e proposto solo ora agli spettatori italiani durante la stagione estiva, raffigura una sorta di seduta spiritica, con la particolarità però che il fantasma evocato pur con il volto nell’ombra è presenza viva, sta al centro del tavolo e le mani degli anonimi partecipanti al rito si tendono verso le sue: è lui… leggi tutto
È stato uno dei registi che più ho amato e dunque, anche di fronte ad un'opera non pienamente riuscita come questa, manterrò comunque alto il suo vessillo.
Presentato a Venezia nel 2001, venne distribuito in Italia sette anni dopo, un vero record negativo per questa pellicola ambientata in un'epoca confusa e derelitta, agli albori del Terzo Reich, dove grandi e…
Parlando di un Film che si basa su fatti veri della II° Guerra Mondiale,ci si aspetterebbe una classica visione dura ma anche purtroppo ripetitiva di campi di concentramento,guerra ed altre barbarie invece qua,non c'e' nulla di questo ed infatti,personalmente,la Pellicola ne risente pur "vivendo" internamente di una particolare Storia vera che non sembra essere pero' molto emozionante.Non…
Un personaggio 'ai margini', quello di Zishe Breitbart, un altro, l'ennesimo del cinema di Herzog: 'diverso' in quanto ebreo, in quanto smodatamente forte, in quanto dotato di una sensibilità superiore alla norma. Non poteva non catturare l'attenzione del cineasta tedesco, che scrive e dirige la sua storia (lievemente romanzata, ma in sostanza corrispondente a verità) come ritorno al cinema a…
Un giovane fabbro viene arianizzato e trasformato in improbabile teutonico. L’artefice è un mago esaltato il cui scopo è farne uno strumento di persuasione politica (nazista).
Ma come dice il mago la verità è quella che non si vede, e lui è abile nelle illusioni, nell’inganno di chi ha di fronte. Hitler è alle porte.
Il teatro –…
Due uomini diversi, tipico tema herzoghiano, si incontrano, sono distanti anche l'uno dall'altro, nella forma come nel contenuto e senz'altro negli scopi, sono entrambi ebrei, collaborano nella illusione dello spettacolo, ma l'uno vuole arrivare ad un futuro sicuro dentro il potere nazionalsocialista, l'altro si scopre nuova Cassandra in veste di Sansone, sostenuto da sensibilità…
Maghi, fate, fattucchiere. Imbroglioni e iniziati. Potentissimi e ridicoli, spettacolari e nascosti. Di recente - vedi il film su Houdini in sala - la fascinazione dell'incantesimo protonovecentesco ha colpito il…
Nella vita molte cose cambiano ed è cambiato, purtroppo, anche Werner Herzog, che qui non ritrova la vena felice dei suoi film migliori, quelli degli anni Settanta. Nonostante la perizia formale, questo potrebbe essere il film di un qualsiasi regista europeo oppure americano in gita d'istruzione nel vecchio continente. Di questo film non mi è piaciuto quasi niente. Inutile elencare…
Ricerca della felicità individuale, fughe da realtà invivibili, esodi di massa in presenza di circostanze drammatiche. L'uomo si mette in movimento, spesso con dolore a volte con gioia e speranza, e lascia la sua…
il cinema come arte, è questo l'angolo di visuale il punto cardine con cui osservo e ascolto un film.L'Invicibile ,del grande cineasta tedesco, ha solo un neo, di non esser ancor riuscito a trovare qualcosa che possa annebbiare un fulgido quanto tenero capolavoro artistico cinematografico. Ringrazio il Maestro per avermi donato questo quadro infinito
L’occasione per poter esordire con un laconico “meglio tardi che mai” è così evidente che quasi non c’è gusto nel dirlo.
Ma in fin dei conti è così.
Invincibile è stato presentato al Festival del cinema di Venezia nel 2001.
Finito in chissà quale cassetto, dimenticato per sette anni, eccolo spuntare tra i titoli estivi, quasi come a volerlo far passare inosservato.
Il bello è…
Il poster del film di Werner Herzog Invincibile, presentato a Venezia 2001 e proposto solo ora agli spettatori italiani durante la stagione estiva, raffigura una sorta di seduta spiritica, con la particolarità però che il fantasma evocato pur con il volto nell’ombra è presenza viva, sta al centro del tavolo e le mani degli anonimi partecipanti al rito si tendono verso le sue: è lui…
Continua a far discutere gli storici l'effettiva influenza dell'esoterismo sul nazionalsocialismo e sui suoi principali gerarchi, tra i quali Heinrich Himmler. Nonostante il maggior contributo in materia sia italiano (Hitler e il nazismo magico, di Giorgio Galli, Rizzoli) è soprattutto in Germania che il tema resta incandescente. Lo dimostra questo non recentissimo film di Werner Herzog,…
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Commenti (3) vedi tutti
Uno dei Giusti, sorriso vergine, muscoli ruspanti, attraversa senza paura la Berlino nazista. "Salva gli ebrei di Polonia, fratello" "Sorry, I don't speak your language".
commento di michelFilm diviso tra la oleografia romantica e la caricatura volgare. Herzog forse aspira a riprodurre i toni della leggenda, invece sforna un ritratto falsamente retorico e parziale della società tedesca alla vigilia dell'ascesa al potere di Hitler.
commento di OGMCommovente e scellerato come tutti i migliori Herzog. Visto al Festival del 2001, poi scomparso senza alcuna traccia. speriamo che l'odierna distribuzione non sia un fuoco di paglia.. Le sequenze oniriche e musicali sono impressionanti
commento di Sexilence