Regia di Ursula Meier vedi scheda film
Una famiglia francese vive in totale libertà nella sua casa di campagna, isolata dal resto del mondo, ma con un’autostrada che passa proprio accanto alla loro proprietà. L’autostrada non è mai entrata in funzione da 10 anni ed è ormai parte del loro panorama fino al giorno in cui arrivano gli operai per prepararla all’arrivo degli automobilisti, che nel giro di pochissimo tempo la rendono trafficatissima. Inizialmente la famiglia cerca di adattarsi ma il rumore assordante rende sempre più problematica la loro assistenza. L’inquinamento acustico e tossico spinge la situazione alle estreme conseguenze.
La commedia quasi distopica di Ursula Meier propone un’interessante riflessione sulla difficoltà del cambiamento. I protagonisti abituati a quelle condizioni di vita non prendono in considerazione, nonostante le grandi difficoltà, nemmeno per un’istante l’idea di spostarsi, e quando qualcuno lo fa trova enormi resistenze negli altri. La rappresentazione della resistenza al cambiamento è poi efficacemente messa in scena nella fase centrale del film, quando i protagonisti si barricano dentro casa, dentro le loro certezze, diventando sempre più impenetrabili a qualsiasi possibilità esterna. La claustrofobia che è l’aspetto centrale della rappresentazione è simbolicamente quella di chi si rifiuta di esplorare nuove possibilità e restringe sempre più il suo raggio d’azione. Ma è una strada che non può avere alcuna possibilità: per sopravvivere è necessario uscire ed affrontare il mondo ripartendo dalle poche certezze rimaste.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta