Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Ennesimo bel prodotto di Miyazaki, non al livello dei suoi lavori migliori (ma nemmeno se lo proponeva come obiettivo), ma comunque caratterizzato dalle peculiarità che da sempre contraddistinguono le sue opere.
Qui siamo di fronte ad una bella favola, destinata soprattutto ad un pubblico giovanissimo, ma comunque condita di elementi studiati, ed inseriti con gusto e cura, che elevano un’animazione tradizionale fino a permettergli di risultare un toccasana per gli occhi anche di quegli adulti che stanno attenti alla forma.
Così la storia di una pesciolina che sogna di diventare umana e che si lega profondamente (con un bel sentimento di amore/amicizia) ad un bambino che le salva la vita, è il semplice filo conduttore della vicenda, ma intorno ci sono invenzioni visive affascinanti, vedi per esempio la città sommersa dalle acque (con la luna sempre più vicina alla terra), o le onde con occhi aggressivi che cercano di riprendersi Ponyo, ma ce ne sono davvero tante.
Ed a Miyazaki va riconosciuto un merito non di poco conto anche qui, ovvero, in un mondo che va a tremila chilometri all’ora, è uno dei pochi che sa raccontare ancora storie squisite utilzzando un’animazione non iper tecnologica (tutt’altro, artigianale come poche), ma mossa da una passione pura, dove la natura e gli oggetti che invadono la scena non sono mai inseriti a caso, ma quasi sempre aiutano a costituire quadri che illuminano la scena.
Da segnalare anche le bellissime musiche, costantemente presenti ad evidenziare i diversi passaggi più o meno salienti.
Non un capolavoro, la storia è un po’ troppo minimale per permettergli di esserlo, ma un bel film sì, bello da vedere e che riesce a lasciare piacevoli sensazioni.
E questo non è affatto poco.
VOTO : 7,5/10.
Animazione tradizionale per una fiaba delicata e contornata da elementi ricercati che richiamano il suo stile di sempre con successo.
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