Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
In questi giorni stanno tornando nelle sale estive semideserte alcuni film dello Studio Ghibli e, in attesa di vedere il prossimo- e a quanto pare ultimo- film di Hayao Miyazaki "How do you live", mi sono recuperato "Ponyo sulla scogliera", che non avevo mai visto. Si tratta di un lungometraggio anime girato in età matura, in cui il maestro dell'animazione giapponese dà nuovamente prova di invenzioni visive geniali e di una consapevolezza figurativa di alto livello, per quanto io ammetta sempre la mia scarsa preparazione nel giudicare un'opera a disegni animati soprattutto nella componente grafica. "Ponyo" è sicuramente una delle sue opere pensate maggiormente per un pubblico infantile, come anche "Il mio vicino Totoro", una sorta di favola moderna che sembrerebbe essere una rilettura personale de "La sirenetta" di Andersen, con diversi agganci all'attualità e un interesse anche per l'ecologia che certamente non guasta. Non c'è la ricchezza di riferimenti simbolici e culturali de "La città incantata" che resta il suo maggiore capolavoro, ma anche qui abbiamo comunque una sorta di romanzo di formazione infantile con mutazioni da pesce a uomo e una figura inquietante che gestisce un laboratorio di creature marine che finiscono per rivoltarglisi contro, il tutto accompagnato dalla consueta sagacia descrittiva di Miyazaki che non manca di descrivere famiglie irregolari e anche la condizione di signore anziane in un'ospizio, per chi ritiene che l'opera sia solo una favoletta e basta. Corredato dalle musiche di Joe Hisaishi, che già fu collaboratore di Kitano e che contribuiscono alla vivacità di molte sequenze, appoggiato su un ritmo spesso frenetico e con alcuni pezzi di bravura grafici come le scene dello tsunami, "Ponyo" non è probabilmente il film minore a cui ha accennato una parte della critica, è comunque uno spettacolo per molti versi di prim'ordine che conferma e amplifica la singolare personalità registica del suo creatore.
Voto 8/10
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