Regia di Martin Ritt vedi scheda film
Quando il cinema è fatto da veri professionisti, i difetti passano in secondo piano, e non si può dire che non ci siano: luoghi comuni, dialoghi mielosi e falsamente pietisti, personaggi non scavati bene nella loro drammaticità e così via.. Eppure un vero preofessionista come Ritt ed attori ecezionali che sfogliano il quotidiano immedesimandosi perfettamente rendono il film appassionante ed anche emozionante, e viene anche da trascurare le cose platealmente irritanti che si presentano.
Una vedova recente, delusa nel momento più critico della sua vita dalla scomparsa del marito ed un uomo analfabeta, penalizzato fortemente nel suo privato proprio da questo fattore, si incontrano e piano piano riusciranno a sciogliere i nodi che li incatenano
Williams condisce bene il tutto
Il padre figura breve ma incisiva
La figlia, adolescente, non certo una grande intepretazione, che aveva già lavorato con al Fonda
Un Fonda che havoluto fortemente questo film per sottolineare la colpa di una società che ancora oggi, ha nel sommerso, la piaga dell'analfabetismo. Penso uno dei suoi ultimi films prima della pausa matrimoniale...
De Niro che troneggia in un personaggio di tutti i giorni, per cui furbamente ha capito le vie vere per arrivare la cuore del personaggio
Un ottimo regista che ha fatto anche di meglio, ma che la sua firma non ha lasciato mai delusi gli spettatori, servendosi anche di grandi professionisti.
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