Regia di Michael Winterbottom vedi scheda film
L'ho guardato perché ambientato a Genova, ma convinta che non mi sarebbe piaciuto, letta la trama. Invece l'ho trovato molto interessante. Un film piuttosto originale, che punta più sul realismo che a sviluppare una trama. Un realismo di sensazioni e di inquadrature in continuo movimento, piuttosto che di situazioni. All'inizio trae un po' in inganno, perché tra l'amica che fa da guida e la bambina che dice che Genova in passato è stata la città più ricca del mondo, ci si aspetterebbe di fare un giro turistico come in In Bruges, ma in realtà dello splendore della città non ci fa vedere praticamente nulla, lasciandolo solo intuire in un qualche scorcio (come la chiesa dell'Annunziata o l'Università). Qui non si entra nei musei, alla spettacolarità dei palazzi, monumenti o chiese, il regista preferisce l'immagine claustrofobica dei carruggi più cupi, più adatti a rappresentare il dramma che la famiglia cerca di reprimere.
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