Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
Un film corale su un matrimonio interrazziale e su complesse dinamiche familiari che guarda esplicitamente al cinema di Robert Altman, ringraziato nei titoli di coda. E' un film molto "scritto", dove l'apporto della sceneggiatura di Jenny Lumet (figlia del regista Sidney) risulta determinante: la costruzione polifonica è ben padroneggiata, dando adeguato spazio alla protagonista Kym e ai diversi membri della sua famiglia alle prese col matrimonio di Rachel, ma anche affrontando tematiche impegnative come la riabilitazione dalla tossicodipendenza, l'elaborazione del lutto, la crescita in una famiglia disfunzionale ecc. Jonathan Demme dirige con sicurezza, spesso ricorrendo alla macchina a mano e con lo stile falsamente improvvisato tipico del miglior Altman (il modello più evidente potrebbe essere proprio "Un matrimonio" del 1978), anche nel ricorso deliberato all'overlapping dialogue e a diverse piste sonore. Fra i diversi nuclei tematici affrontati, quello che mi è sembrato più intrigante è nel rapporto fra la "sballata" e drogata Kym e una madre altrettanto fragile, colpevolmente superficiale, che nel finale si allontana senza averle permesso un vero chiarimento: la presenza di una matura Debra Winger contribuisce all'incisività di queste sequenze, ed è da rimpiangere che questa brava attrice abbia scelto di lavorare così poco negli ultimi anni. A spiccare nel cast, naturalmente, è soprattutto Anne Hathaway che coglie con intelligenza l'occasione di una consacrazione attoriale più che divistica, strappando l'applauso nella scena delle ammende al party serale pre-matrimonio, nonché nella scena alla comunità di recupero in cui rievoca la morte del fratellino causata dalla sua negligenza, filmata con un lungo piano fisso; fra gli altri attori, bravi soprattutto Rosemarie Dewitt nel ruolo di Rachel e Bill Irwin nella parte del padre, oltre alla già citata Winger. Nella colonna sonora, invece, ho trovato particolarmente suggestivo un brano musicale suonato al violino che accompagna anche lo scorrere dei titoli di coda.
voto 8/10
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