Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
La Anne Hathaway, tre anni dopo il film che l’ha resa celebre (Il diavolo veste Prada, che non ho visto), ha fatto questo film drammatico che ha entusiasmato esageratamente la critica, ma ha lasciato il pubblico sul 7 e io pure.
Perché abbiamo già visto troppe famiglie USA che hanno avuto un terribile lutto in passato e che lo elaborano in maniera diversa. La situazione pertanto è nota, e qua c’è solo una variante. Una variante pure buona, non tanto nella storiella, quanto nella recitazione e nella regia. Gli attori sono molto bravi a dare parvenza di verità a quella che poi pare un’eccessiva serie di sfighe varie. La Hathaway, pure brava, non spicca granchè sulla sorella che si sposa e il padre di entrambe, ruoli svolti da altrettanti bravi attori ma poco conosciuti. Molto bravi tutti i comprimari, bravo pure il regista, sia nell’alternare le riprese, sia a creare un’atmosfera credibile (uno Jonathan Demme un po’ perso di vista). Passi pure che poi, alla fine, il matrimonio è di un kitsch vomitevole, ma vabbè, gli USA non sono proprio la patria del buongusto.
Sia come sia, la Hathaway è stata perfino nominata all’Oscar, poi andato alla Winslet; il film, a Venezia, venne sconfitto da The Wrestler, e ci sta. Film d’essai, incassi di conseguenza.
L'avevo perso di vista, invece ha ancora molto da dire
Brava è brava, pure bellina
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