Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
Scene da un matrimonio vintage.La storia dell'organizzazione di un matrimonio è stata passata al cinema in tutte le salse e i questo senso il film di Demme si aggiunge a una copiosa schiera.Quello che è strano in questo film è lo stile scelto da Demme che segue quasi alla perfezione le regole del Dogma95 di vontrieriana ispirazione:quindi tanta camera a spalla,tanti primi e primissimi piani,tanti piani sequenza(compreso l'ultimo emozionante sui titoli di coda).Sembra fatto tutto in pesa diretta se uno dovesse giudicare dalla forma eppur è tutto così levigato,studiato,approfondito.Altro contrasto forte che si nota è quello con il contenuto:con i film del Dogma o comunque anche con i film dei nomi tutelari del passato a ci questo film si ispira(direi Altman e soprattutto Cassavetes)c'è un discorso emotivo comunque non riconciliato,non si riconosce ai valori convenzionali di questo film(famiglia,amore,matrimonio) un afflato universale che tutto unisce e che tutto appiana.Qui la famiglia protagonista ha uno scheletro nell'armadio grosso così,ha una figlia ex di successo e che ora bazzica case famiglia per tossicodipendenti e che viene accolta in casa nelle ultime febbrili ore di organizzazione del matrimonio alla stessa stregua di una pecora nera il più possibiile da evitare.Eppure dopo un inzio corrosivo viene appianato tutto,vengono esaltati i sentimenti di unione familiare nonostante poi ognuno vada per la sua strada,c'è una riconciliazione finale che ha il sapore dolciastro di un lieto fine.Un po' stona ....da sottolineare poi che,visto che è tratto da una piece teatrale è un film dove si parla fino allo sfinimento,fiumi di parole per ogni dove e le scelte registiche non possono fare nulla per alleviare la logorrea di quasi tutti i personaggi di questo film.Poi,mentre l'organizzazione del matrimonio deve subire un duro scotto in quanto a spettacolarità dai dialoghi perseverati,durante la cerimoni il cinema di Demme vola alto,si vede la sua nuova passione documentaristica nel modo in cui inquadra questa festa che sembra proprio una festa vera senza trioppi aritifici.E l'ultimo piano sequenza,quello sui titoli di coda vola ancora più alto riportandomi alla memoria il finale di un grande film anni 70 quel Cinque pezzi facili di Rafelson ,una delle icone del cinema di quegli anni.Da notare il lavoro soprattutto delle attrici.La Hathaway in una parte per lei inedita se la cava bene anche se ha un viso troppo acqua e sapone perquesto tipo di parti(e infati va in giro per metà film col volto coperto di lividi in seguito a incidente automobilistico),la DeWitt (Rachel che deve andare in sposa a un tipaccio con RayBan d'annata con lenti spesse come fondi di bottiglia,l'antitesi del fascino)è veramente brava e ha un incredibile somiglianza con la Winger,gia'Debra Winger,ritornata dopo tanti anni,degli splendidi occhi ora appena offuscati dall'età che avanza e dalle rughe che contornano il suo volto.....Un film forse troppo parlato e che non convince per la prima parte,poi però torna il Demme che conosco e amo....
ok
non male
lo sguardo è quello solito,le rughe ora contornano il suo volto
non male
ok
non male
bravo
non male
ccellente prova e rassomiglianza incredibile con la Winger
brava in un ruolo per lei inedito
regia di ispirazione Dogma95
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta