La recensione su Crossing Over

di supadany

4 stelle

VOTO : 5/6.

“Crossing over” non è propriamente un brutto film, ha sicuramente obiettivi alti, presenta realtà, e tematiche annesse, di indubbio valore, ma l’amalgama cinematografico non è abbastanza incisivo per farsi ricordare positivamente.

Come struttura richiama il superiore “Crash” con una serie di personaggi e storie destinate ad accavalarsi con un comune denominatore, ovvero la difficile integrazione e convivenza tra culture diverse nella società multietnica per eccellezza come quella americana.

Vediamo così una variegata gamma di personaggi, alcuni riusciti altri meno, con alle spalle un cast importante, ma non proprio azzeccato (ad esempio Harrison Ford, con tutto il bene che gli voglio, non mi è parsa una gran scelta, visibilità a parte) ed una regia che non riesce a valorizzare completamente i momenti altamente drammatici che propone.

Si perde infatti troppo nel contorno senza riuscire ad affondare il colpo, per esempio sono visivamente belle le visioni metropolitane dall’alto, ma un paio di volte va bene, una riproposizione ostentata dall’inizio alla fine meno e la cadenza risulta un po’ compassata.

Anche la sceneggiatura poi non è compatta.

Così rimane un film poco riuscito, non da bocciare nella sua completezza, ma non del tutto soddisfacente, perché non in grado di colpire a fondo.

E questo è un peccato quasi mortale quando ci si vuole confrontare con la coscienza e con la quotidiana difficoltà di vivere reale di tanta gente simile ai personaggi presentati.

Nel complesso così così.

Su Wayne Kramer

VOTO : 5/6.
Regia poco incisiva nel saper valorizzare i momenti topici ed in grado di perdersi con troppa facilità in riprese non sempre essenziali.

Su Harrison Ford

VOTO : 5,5.
Il tempo passa e gli allori sono ormai un lontano ricordo.
Per me rimarrà sempre mitico, ma in ruoli impegnati non è proprio il massimo della vita.