Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Visto con gli occhi dell'Italia antecedente il boom dei "mitici anni '60" è un'opera interessante, tinteggiata delle svariate sensazioni che molte famiglie si trovavano a vivere, contese tra eterne diseguaglianze e nuove speranze di mobilità sociale. Un uomo onesto, che non chiede altro che la normalità, schiacciato da un ethos sociale in divenire che associa il normale alla mediocrità. Un farabutto che, per il solo fatto di guadagnare tanti soldi, diviene rispettabile e stimato. Poi la società dei circoli elitari e chi ne rimane escluso, soffocato dai ricatti del tengo famiglia: nel mezzo una giovane ragazza, che svende giocoforza il bell'aspetto per un po' di benessere. A raccontarcelo un individuo, solo in mezzo all'enormità dell'esistente, che sceglie infine di lottare comunque vada, imparando a diffidare del mitologico superuomo, poiché il mondo lo si migliora solo un passettino alla volta. Forse didascalico nel taglio ma, a pensarci un attimo, terribilmente attuale anche cinquant'anni dopo.
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