Regia di Max Ophüls vedi scheda film
MAX OPHULS: RETROSPETTIVA/FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019
"Non mi importa nulla di essere ucciso. Ma sai bene quanto mi costa svegliarmi presto al mattino. L'onore è un lusso che solo i gentiluomini possono permettersi."
Così parlò lo stolto.
Siamo sempre (con Ophuls) a Vienna, e sempre nei primi anni del '900: un affascinante pianista in odore di successo, Stefan, viene ad abitare in un decoroso quartiere popolare nei pressi del quale vive una graziosa e curiosa ragazza di nome Lisa che, incuriosita dall'uomo, se ne innamora perdutamente, pur senza riuscire mai ad essere notata dall'uomo, troppo preso dai suoi convulsi impegni lavorativi.
Riviviamo la storia d'amore intensa e contrastata dal caso e dalla cruda indifferenza che a volte la vita disegna attorno a storie d'amore altrimenti perfette, attraverso una lettera che uno Stefan ormai sulla via del declino, si sofferma a leggere, quando ormai tutto appare troppo compromesso per poter lasciar trapelare uno spiraglio risolutivo.
La storia d'amore straziante e compromessa da un duro e funesto destino, consentirà infatti ai due di rivedersi, di amarsi fino a far ritrovare incinta la ragazza, e a costringerla a partorire senza poter dare un padre al suo nascituro. Stefan infatti non tornerà dalla ragazza dopo il suo tour italiano, e lei sarà costretta a crescerlo come ragazza madre, fino a riuscire anni dopo a sposarsi con un aristocratico disposto per lei ad accettare il bambino come suo figlio.
Ma l'ombra di Stefan rimarrà come il desiderio più controverso e inequivocabile per Lisa, che, pur conscia della futilità dello stile di vita sconsiderato e vuoto dell'uomo dei suoi sogni, sarà disposta a fargli conoscere tutta la sua pena e la sofferenza che questa indifferenza nei suoi confronti comportò lungo tutta la sua vita di donna onesta, funestata da un destino crudele ed ingrato.
Come d'abitudine in Ophuls, un duello risolutore (tra Stefan ed il marito di Lisa, colpito nel suo orgoglio di uomo comunque generoso) avrà il compito di congedare verso il suo destino l'insensibile musicista, reo di non aver saputo cogliere l'intensità totalizzante di un sentimento così potente di cui era divenuto protagonista.
La straziante e contrastata storia d'amore incompreso, che scorre tra le righe grondanti di sentimento incise in una lettera che si colora delle più accese tonalità melodrammatiche immaginabili, viene rivitalizzata dalla grande maestria cinematografica dell'autore, che scompone la vicenda lungo flashback perfettamente giostrati ed utili a riordinare i tratti salienti di un rapporto di coppia funestato da troppe insidie.
Splendidi e fondamentali alla riuscita di uno dei capolavori del grande Max Ophuls, appaiono i due affascinanti protagonisti: la candida, irreprensibile Joan Fontaine, e il fosco, irresistibile Louis Jourdan.
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