Regia di Neil LaBute vedi scheda film
Un thriller finalmente un po' diverso dal solito. Sotto vari aspetti: innanzitutto la tensione si crea psicologicamente, più che con pressioni di tipo violento; poi la "persecuzione" sarà causata da motivi razziali, ma stavolta vissuti in maniera inversa da come si è soliti rappresentarli. Samuel Lee Jackson interpreta un severo poliziotto che controlla anche il bel quartiere di Los Angels dove vive. Se ciò potrebbe anche essere una iniziale rassicurazione, si rivelerà invece come qualcosa di terribile. Due giovani coniugi, specifichiamo che si tratta di una coppia mista (lei di colore e lui bianco), sono i nuovi vicini e diventano vittime del razzismo inverso (che è un fenomeno molto diffuso socialmente parlando) del severo poliziotto. Lo sviluppo del thriller è quindi psicologico: si cercherà di minare la coppia nella fiducia, nelle convinzioni, si useranno misure per destabilizzare la loro quiete (come le luci notturne che avrebbero lo scopo di allontanare i teppisti). Ci sarà una vera escalation di follia e perdita di controllo mentale, tanto da arrivare alla violenza vera e propria, ma ciò solo nella parte finale del film. A mio parere, questa lettura dei rapporti di vicinato e delle tolleranze interrazziali portate anche a degli estremi è assolutamente favorevole per il film, che ne trae parecchio realismo (moltissimo se lo inquadriamo negli States, ma non di meno neppure nella nostra Italia!). La tensione non manca ed anzi è forse più vivida e reale grazie all'evitare l'uso di meccanismi irrealistici ed effetti troppo action movie o horror.
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