Regia di Adam McKay vedi scheda film
Si riuniscono John C. Reilly, Will Ferrell e il regista e sceneggiatore Adam McKay: il team di Ricky Bobby, che negli Usa fece furore nel 2006 e lanciò Sacha Baron Cohen sul grande schermo (prima di Borat), ma venne ignorato in Italia. Il soggetto elaborato dai tre per Fratellastri a 40 anni ruota attorno a Brennan e Dale, impenitenti scansafatiche che, in piena mezza età, vivono ancora con i rispettivi genitori. Il padre di Dale e la madre di Brennan si incontrano a un convegno ed è colpo di fulmine: si sposano e i due “bamboccioni” si ritrovano sotto lo stesso tetto, uniti solo dal detestare Derek, il fratello prepotente e di successo di Brennan. Se l’indolenza e l’ambientazione californiana possono far simpatia in virtù del ricordo «di uno degli uomini più pigri di Los Angeles», le gag risultano scontate e tenute malamente insieme da una sceneggiatura spesso sconnessa. Le sole scene davvero irriverenti ed efficaci sono di Katrhyn Hahn, che interpreta la moglie repressa, e poi adultera, di Derek. Troppo poco: la pellicola procede facendosi via via più convenzionale e il finale tutto all’americana, senza cattiveria o scorrettezza alcuna, sancisce Fratellastri a 40 anni come una genuina perdita di tempo.
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