Brennan e Dale hanno molto in comune: entrambi hanno circa 40 anni, entrambi non se ne sono mai andati di casa, sono disoccupati e, per finire, vivono con un anziano genitore rimasto solo. Solo che per Brennan si tratta della madre, Nancy, mentre per Dale è il padre Robert. Il caso vuole che i due genitori si incontrino e si innamorino l'uno dell'altra, decidendo presto di sposarsi. Dale e Brennan finiscono così per dover vivere insieme nella stessa stanza. La prima reazione è naturalmente l'odio, ma poi scatta il riconoscimento e il sentimento di fratellanza, insieme alla consapevolezza che ora qualcosa deve cambiare.
Note
Si riunisce il team di Ricky Bobby, che negli Usa fece furore nel 2006, lanciando Sacha Baron Cohen sul grande schermo, ma venne ignorato in Italia. Se l’indolenza e l’ambientazione californiana possono far simpatia, le gag risultano scontate e tenute malamente insieme da una sceneggiatura spesso sconnessa. Le sole scene davvero irriverenti ed efficaci sono di Katrhyn Hahn, che interpreta la moglie repressa, e poi adultera, di Derek.
Rivedendo "Fratellasti" dopo "La grande scommessa", mi viene in mente il pensiero di Marcuse. Accostamento spropositato, ma la critica della civiltà da parte di un eros infantile-polimorfo credo sia un asse che rende piacevole questo film. Voto 7.
I film come questo, a Genova, li chiamiamo belinata. Eppure lo spunto non era male ma lo sviluppo in chiave totalmente demenziale non aiuta proprio a digerire i protagonisti che sembrano due ritardati per tutta la durata della pellicola. Peccato perchè John C. Reilly è un buon caratterista e Will Ferrell, quando vuole, sa far ridere. leggi tutto
Con tutte le schifezze che girano mi stupisco della critica negativa di FILM TV, il film è spassoso, una stronzata sia chiaro, ma alcune parti sono veramente buffe, inoltre non è un film esageratamente volgare e la lezioncina finale tutto sommato non è troppo scontata. leggi tutto
Che questo film volesse risultare "sui generis" lo si capisce già dall’incipit, in cui non si riporta semplicemente una citazione, ma in cui la buffa frase di George W. Bush sulla famiglia viene ridicolizzata col sottotitolo,“citazione vera”.
“Fratellastri a 40 anni” è un film demenziale e per tale va preso. Se ci si cala in questa dimensione, la… leggi tutto
La sceneggiatura è allegramente inconsistente ed il film si regge praticamente solo sui lazzi e la verve di Ferrell e Reilly, che si divertono facendo divertire. Pur senza nessuna (e sottolineo nessuna) pretesa, il film si può dire riuscito; fa ridere spesso e la sua estrema semplicità suscita simpatia. Tabellino dei punteggi di Film Tv humor:3 ritmo:3
Due attori al loro meglio, una "chimica" incredibile che rende la sfida tra Will Ferrell e John C. Reilly in questo "Fratellastri a 40 anni" imperdibile e indimenticabile: Adam McKay, storico sodale di Ferrell, dirige un copione cucito esattamente sulle capacità dei due comici, che hanno infatti contribuito in prima persona alla sua stesura. Nancy e Robert si conoscono e si innamorano a…
Il titolo non necessita davvero di molte spiegazioni. Il legame tra i fratelli è archetipico (pensate a Caino ed Abele ;-) e il cinema ci si è soffermato un'infinita di volte. Ci arrischiamo quindi in questo mare…
I film come questo, a Genova, li chiamiamo belinata. Eppure lo spunto non era male ma lo sviluppo in chiave totalmente demenziale non aiuta proprio a digerire i protagonisti che sembrano due ritardati per tutta la durata della pellicola. Peccato perchè John C. Reilly è un buon caratterista e Will Ferrell, quando vuole, sa far ridere.
VOTO : 5++.
Complessivamente non ci siamo.
Mi sarei aspettato uno scult trashissimo simil “Talladega nights” (il regista è lo stesso), ma invece siamo parecchio lontani da quell’umorismo grassoccio, ma che ho trovato efficace nel suo genere.
Peccato, perché la storia di due bambaccioni quarant’enni (sulla carta, ma solo su quella, un semi riedizione di…
Scemo e + scemo dieci anni dopo ,anno più anno meno.Il film di McKay(recidivo dopo Ricky Bobby che almeno qualche abbozzo di risata riusciva a strapparlo) ha come numi tutelari i fratelli Farrelly e la loro comicità escrementizia,animata dal voler mostare il non mostrabile a favore di camera.Esemplificativa di questa insana passione per i Farrelly è la sequenza in…
Che questo film volesse risultare "sui generis" lo si capisce già dall’incipit, in cui non si riporta semplicemente una citazione, ma in cui la buffa frase di George W. Bush sulla famiglia viene ridicolizzata col sottotitolo,“citazione vera”.
“Fratellastri a 40 anni” è un film demenziale e per tale va preso. Se ci si cala in questa dimensione, la…
mi aspettavo molto di più da una coppia simile. ma è anche vero che leggendo la trama temevo finisse tutto in banalità...e così è stato. il film regge poco e le gag sono inesistenti..al max un paio di sorrisi. secondo me una grave pecca del film è stato disegnare questi due personaggi al limite dei "ritardati mentali" e quindi rendendo il tutto un po…
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Commenti (3) vedi tutti
Simpatica commedia sulla sindrome di Peter Pan.
commento di GabryLedRivedendo "Fratellasti" dopo "La grande scommessa", mi viene in mente il pensiero di Marcuse. Accostamento spropositato, ma la critica della civiltà da parte di un eros infantile-polimorfo credo sia un asse che rende piacevole questo film. Voto 7.
commento di logosBamboccioni alla riscossa. Dedicato ai nerd ultratrentenni.
commento di movieman