Regia di Maria Sole Tognazzi vedi scheda film
Roberto (Favino), farmacista quarantenne che vive e lavora a Torino, sta per andare a vivere con Alba (bellocci), ma non è convinto. La lascia e qualche tempo dopo conosce Sara (Rappoport), una donna dell'Est europeo, di cui si innamora perdutamente, non ricambiato.
Secondo lungometraggio di Maria Sole Tognazzi, che con prosopopea degna di miglior causa cerca di dire la sua sui paradossi delle relazioni amorose con un film che sciorina senza scrupolo tutti i luoghi comuni del caso. La regista, che ha scritto il copione con Ivan Cotroneo, cerca anche l'impronta da cinema d'autore tramite una inutile inversione cronologica delle due vicende, nel tentativo di realizzare un posticcio effetto sorpresa che occhieggia al cinema di Ozpetek e non emoziona. Ma l'operazione non va oltre la confezione patinata e finta, con inutili inserti di malattia e disagio omosessuale. Favino se la cava dando credibilità e intensità al suo personaggio. La Rappoport batte appena di misura una Bellocci più inespressiva del solito.
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