Roberto frequenta da qualche mese l'affascinante Sara e vorrebbe iniziare una convivenza; alla sua proposta, però, la donna si tira indietro e confessa di provare ancora qualcosa per il suo ex. Roberto non riesce ad accettare la rottura e ripensa con nostalgia alla sua precedente relazione con Alba, che aveva lasciato proprio perché non si sentiva pronto al grande passo...
Note
Sorta di decostruzione circolare che malauguratamente non prevede imprevisti. Ogni tanto, la figlia di Ugo (anche co-sceneggiatrice, con Ivan Cotroneo) strizza l’occhio a _Closer_, ricalcandone i temi ed emulandone - pur senza il coraggio necessario - la struttura. Viene da chiedersi cosa sarebbe stato il film senza Favino...
Lezioni d’amore, e di vita, tenute da uomini, da Roberto e da suo fratello gay. La tanto vituperata sensibilità maschile, invisibile, celata, distrutta, inesistente, emerge in questo film con prepotenza, e stentiamo a crederlo.
Roberto, alias Pierfrancesco Favino, assolutamente esemplare in questa prova attoriale, è un uomo non ancora quarantenne,un farmacista di Torino, che vive due storie d’amore diverse, in due momenti differenti nel tempo. Nella prima è estremamente felice, almeno all'apparenza, con la sua nuova compagna Sara , manager di hotel di origine russa. Proprio nel momento in… leggi tutto
Ho apprezzato, stranamente, il montaggio a flash back, che ha avuto un suo significato stretto alla storia, di solito è abusato in maniera riempitiva per i vuoti di cinema.
Ho apprezzato anche il sottotono con cui la Tognazzi ha affrontato tutto il tema, a significare un dolore strisciante, che anche senza scene madri riesce a farci entrare nel malessere di un amore non ricambiato.
Una… leggi tutto
Plot interessantissimo per un film che pero' sfortunatamente gira a vuoto su se stesso.Il tema angosciante del dolore piu' intimo legato all'impossibilita' dell'amore osservato da una bella angolazione(qui' a patire l'angoscia del cuore e' un uomo) appare affascinante sin dall'incipit.Uno speech universale che potrebbe rivelarsi magnifico,sublime gia' nella sua impostazione teorica,ma… leggi tutto
Roberto, alias Pierfrancesco Favino, assolutamente esemplare in questa prova attoriale, è un uomo non ancora quarantenne,un farmacista di Torino, che vive due storie d’amore diverse, in due momenti differenti nel tempo. Nella prima è estremamente felice, almeno all'apparenza, con la sua nuova compagna Sara , manager di hotel di origine russa. Proprio nel momento in…
Roberto (Favino), farmacista quarantenne che vive e lavora a Torino, sta per andare a vivere con Alba (bellocci), ma non è convinto. La lascia e qualche tempo dopo conosce Sara (Rappoport), una donna dell'Est europeo, di cui si innamora perdutamente, non ricambiato. Secondo lungometraggio di Maria Sole Tognazzi, che con prosopopea degna di miglior causa cerca di dire la sua sui paradossi…
L'amor e' ch'a nullo amato amar perdona? O è forse rispondere DOMANI E' UN ALTRO GIORNO a lui che ti ha appena detto FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO? Ed e' forse vero che è pericoloso chi viene fuori da una lunga storia…
mi ha un po' rotto le scatole questo film che per molti minuti sembrava puntare molto sulle scene di sesso,dopo vira su un'altra storia un po' diversa ,cmq non mi e' interessato come visione.voto.5.
Lui ama lei. Lei lo scarica. Lui si dispera. Poi si mette con l’altra. Ma l’altra non può avere figli. Lui rivede lei. L’ama ancora, ma l’odia. Oh sì. Il vero problema de L’uomo che ama è che non ha una storia. Il film procede via senza incappare neanche lontanamente in una trama che sia accostabile a quella di un film. È una di quelle…
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Commenti (4) vedi tutti
Film mentale . Che punta sui sentimenti. Scorre molto lento , in certi momenti é soporifero. Si lascia guardare. Ben recitato.
commento di Levis2004Una storia di vita,di amori,di abbandoni...in una Torino lunatica e fredda.Semplice e profondo...da vedere,perche si lascia vedere!
commento di ezioBuon lavoro di Maria Sole Tognazzi e buona prova di Pierfrancesco Favino.
leggi la recensione completa di Furetto60Lezioni d’amore, e di vita, tenute da uomini, da Roberto e da suo fratello gay. La tanto vituperata sensibilità maschile, invisibile, celata, distrutta, inesistente, emerge in questo film con prepotenza, e stentiamo a crederlo.
commento di urios