La recensione su No Problem

di supadany

4 stelle

VOTO : 5,5.

Salemme cerca sempre di fare qualcosa in più delle solite commedie, ma ha la tendenza a perdersi con estrema facilità.

Così anche qui parte discretamente bene con il suo personaggio in difficoltà nei confronti un bambino che gli toglie la scena da protagonista in una fiction e che va avanti consigliato da uno stralunato manager interpretato da un buon Rubini (che regala i momenti migliori del film per quanto alla lunga la ripetitività tolga fiato al suo personaggio).

Poi incontra un bambino, prototipo del prodotto televisivo, che lo visualizza come il suo vero padre, solo perché in televisione è un padre e da lì succede un po’ di tutto, anche se sempre su canali collaudati.

Tutto fila liscio fino a quando non entra in scena Panariello, da lì la storia diventa un po’ farraginosa e perde di vitalità.

Assolutamente altalenante tra il desiderio di intrattenere e quello di far qualcosa di più (lo show televisivo non è certo trattato bene), non si può definire riuscito, ma ha almeno un po’ di coraggio nel non rappresentare tutti felici e contenti anche se non basta per arrivare ad una piena sufficienza.

Mi è abbastanza piaciuto il finale, con il matto che riesce a riconciliare il gruppo in un quadretto familiare trasandato e trasognante.

Tutto però estremamente facile (o forse meglio dire superficiale), ma almeno un po’ meglio di altri prodotti di medesimo stampo che filano via lisci senza mai metterci un po’ di pepe.

Almeno Salemme ci prova, con tutti i suoi limiti (ad esempio una regia che prova inutilmente ad usare la telecamera per riprese avvolgenti che non servono a nulla).

Due stelle e mezzo.

Su Vincenzo Salemme

VOTO : 5,5.
Sembra voler fare qualcosa di più, ma si ferma sulla superficie delle cose.
E poi è inutile giocare con la telecamera ricercando riprese diverse.