Regia di John Moore vedi scheda film
L'iniziativa di trarre potenziali film di successo da videogames celebri non sempre premia, a livello di incassi:per un "Resident Evil" che comunque ha trovato un suo mercato, i "Tomb Raider" non hanno in proporzione realizzato molto,e via enumerando. "Max Payne",gioco d'azione cupo e dai toni esasperati, viene portato al cinema dal regista John Moore,specializzato in remakes (ne ha girati due, "Il volo della fenice" e "Il presagio",due su quattro film realizzati,complimenti per l'estro...):tralasciando molti commenti degli appassionati del gioco,che doveva presentare una trama più complessa, si denota da un lato un'estetizzazione dell'azione che cita a più non posso "Matrix" ed il suo effetto "bullet-time",mentre la tenuta di ritmo non è delle più incalzanti,e lasciamo stare la suspence sull'identità del vero nemico di Max Payne,evidentissima fin dall'inizio. Ennesima storia di vendetta, ma senza vera partecipazione emotiva, girata perlopiù in ambienti oscuri,mette in mezzo strampalati riferimenti alla mitologia nordica, e l'idea vecchia di una droga particolare (esperimento sfuggito di mano) per la quale o sotto l'effetto della quale si uccide. Wahlberg ripete un personaggio più o meno già intepretato in "Shooter", e se la bella Olga Kurylenko,unica Bond-girl che ha resistito alle arti amatorie di 007 si vede troppo poco,il personaggio di Mila Kunis è trattato perlomeno con goffaggine narrativa,sparendo e ricomparendo in modo balzano.Si giunge al prevedibilissimo finale con qualche sbadiglio di troppo per poter definire "Max Payne"-film anche un semplice intrattenimento senza pretese.
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