Regia di Guillermo Arriaga vedi scheda film
A Sud Ovest di Sonora una bionda signora americana, tutta famiglia e torta di ciliegie, ha una relazione clandestina con un affascinante messicano. In una uggiosa cittadina della costa orientale una donna, responsabile di un lussuoso ristorante da cinquecento dollari a botta di mancia, si ritrova sull’orlo del suicidio. Apparentemente le due storie sembrano scollegate, invece no. Un incidente aereo, una bambina e un altro messicano favoriranno la loro… congiunzione. Primo film da regista dello sceneggiatore Guillermo Arriaga, solo un po’ meno movimentato di quelli diretti dall’ex socio Iñárritu (con il quale ha litigato), vicino per ritmo e luce a Le tre sepolture di Tommy Lee Jones. Il meccanismo è (ormai) risaputo e nell’apparente sconnessione dei rivoli narrativi ci si ritrova senza problema. Però ha una sua efficacia, rende più sdrucciolevoli i personaggi, costringe a scoprirli, denudarli anche letteralmente, pian piano. Molti critici storcono il naso di fronte alle sceneggiature di Arriaga, a causa della perfezione macchinosa che si traduce in una sostanziale freddezza. Invece la sua è un’eroica utopia: quella di poter organizzare in un discorso il mondo, talmente complesso e stratificato da dover essere ridotto a pura geometria.
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