Regia di Clark Gregg vedi scheda film
Victor Mancini (Rockwell) fa il figurante in una specie di museo vivente medievale, per arrotondare finge di soffocare all'interno dei ristoranti in modo che le vittime si prendano poi cura di lui anche economicamente e frequenta un gruppo di auto aiuto per erotomani. Di tanto in tanto va a trovare sua madre (Huston) in una clinica psichiatrica, dove la donna vaneggia non riconoscendolo. Scopre a poco a poco di essere un semidio, figlio di un prepuzio divino (avete letto bene: prepuzio). Sulla trama non aggiungo altro: quanto scritto basta e avanza per dare la misura di un copione tratto dal romanzo di Chuck Palahniuk e scritto a colpi di sfinteri, nel quale il grottesco non ha mai l'ardire della provocazione spiazzante, ma rimane sempre sui binari della scatologia fine a se stessa, della battuta greve da bar.
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