Regia di George Cukor vedi scheda film
In un processo per diffamazione si scontrano due ex ballerine, ora sposate con mariti benestanti, che forniscono versioni fra loro inconciliabili. Il capocomico che le dirigeva viene chiamato a deporre e racconta una storia ancora diversa, per quanto conclusa da una fuga di gas come le altre due. Intanto un uomo sandwich porta in giro un cartello con la frase resa celebre da Ponzio Pilato: “Cos’è la verità?”. Curiosissima contaminazione di musical e giallo giudiziario, abilmente orchestrata da Cukor con sorridente malizia. Forse il paragone con Rashomon è eccessivo: dal Morandini apprendo che il film si basa su un racconto della stessa autrice di Lettera a tre mogli di Mankiewicz, che mi sembra un referente più vicino. Colpisce soprattutto l’esaltazione dell’allegra precarietà lavorativa e sentimentale della gente di spettacolo: non è un caso che, delle tre coppie, l’unica aliena da ipocrisie e compromessi sia proprio quella formatasi nel mondo del teatro.
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