Regia di George Cukor vedi scheda film
Memore forse più di Rashomon che di Pirandello, ma concluso secondo uno spirito molto americano e positivo, ben diverso da entrambi, con una verità che concilia con buon senso esopico le testimonianze precedenti; anche qui si ripete il gioco verità finzione inganno recitazione spettacolo vita; ma le varie versioni al processo risultano alla fine aspetti diversi di un'unica vicenda, conclusa con un doppio avvelenamento per una fuoruscita di gas: ognuna delle due avvelenate ha creduto che fosse l'altra ad aver tentato il suicidio per amore. Come sempre in Cukor, la recita non è menzogna, le diverse convinzioni possono essere conciliate e l'amore e l'amicizia possono e devono sempre essere recuperate. La domanda ripetuta, "quale verità?", è forse il principale inganno e gioco del film, a creare un mistero che in realtà non è tale; lo diventa per il gioco del regista, e in tal senso lo raddoppia e ne esalta il gusto per la finzione filmica...
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