Regia di Dany Boon vedi scheda film
Per risolvere la propria crisi coniugale un funzionario delle poste (Boon) tenta con la frode di farsi trasferire in Costa Azzurra. Scoperto, per punizione viene mandato nel Nord della Francia, dalle parti di Calais. Qui trova freddo e persone sempliciotte di cui scopre la parte migliore, fino a vivere la punizione come un premio.
Giocato quasi per intero sulla storpiatura del francese da parte degli autoctoni del Nord (nella versione italiana i traduttori si sono sforzati di creare una "non lingua" inventata ex novo), il film sembra portare all'estremo certi vezzi linguistici di Totò. Il doppiaggio in italiano non giova ai giochi di parole e da noi il divertimento non avrebbe mai potuto essere pari a quello provato dai francesi, che hanno decretato per il film il record di incassi di tutti i tempi. Ma è la struttura dell'opera a essere debolissima: passati i primi venti minuti, il film si appiattisce su una serie di gag giocate per lo più sugli equivoci linguistici, con risultati che fanno sembrare i cinepanettoni opere d'essai.
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